Chiusa inchiesta Torino su Stamina, una ventina gli indagati
Chiusa inchiesta Torino su Stamina, una ventina gli indagati

 

Torino, 23 apr. (Adnkronos Salute) - La procura di Torino ha chiuso l'inchiesta sul caso Stamina. Una ventina gli indagati, tra cui il fondatore della Stamina Foundation Davide Vannoni. I reati contestati sarebbero di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed esercizio abusivo della professione medica.

Sono in corso in queste ore le notifiche del 415bis agli avvocati difensori degli indagati. In tutto gli indagati sono 20, tra cui lo stesso Vannoni. L'inchiesta del pm Raffaele Guariniello era partita nel 2009. Chiuse alla fine del 2011, le indagini erano poi state riaperte per indagare sul filone della sperimentazione del metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia.

Secondo le indagini l'intento della Fondazione sarebbe stato quello di trarre un guadagno da pazienti con malattie senza speranza, con trattamenti che i parenti dei malati arrivavano a pagare anche 50mila euro.

Oltre a Vannoni, tra gli indagati ai quali la procura torinese contesta l'associazione a delinquere finalizzata alla truffa, figurano Mario Andolina, medico considerato suo braccio destro che aveva operato a Trieste, Gianfranco Merizzi, amministratore delegato di Medestea Internazionale spa, società che attraverso la sua controllata Medestea Stemcells, controllava e coordinava il ''progetto staminali'', il dirigente dell'Ires Piemonte, Erica Molino, biologa non iscritta all'albo che secondo le indagini effettuava la manipolazione del materiale biologico per conto di Stamina, e i due biologi russi collaboratori di Vannoni, Vyacheslav Klimenko e Olena Shchegelska.

E ancora: Marcello La Rosa, diregente dell'Ires Piemonte e socio della Re-gene, società collegata a Stamina, Mauro Delendi, tra il 2007 e il 2010 direttore generale dell'Irccs Burlo Garofolo di Trieste. Ermanna Derelli e Fulvio Porta , rispettivamente direttore sanitario e direttore della struttura complessa Unità Operativa oncologia pediatrica e coordinatore del progetto cellule staminali agli Spedali civili di Brescia, oltre a Carmen Terraroli, responsabile del Ciomitato Etico dell'ospedale, Arnalda Lanfranchi, biologa responsabile della Sezione Specializzata Laboratorio Cellule Staminali del presidio pediatrico agli Spedali Civili e Gabriele Tomasoni, direttore della Struttura Complessa unità operativa anestesia e rianimazione.

Ci sono poi: Leonardo Scarzella e Andrea Losana, rispettivamente neurologo e chirurgo ortopedico che lavoravano all'ospedale Valdese di Torino, Luigi Bistagnino, architetto e presidente del corso di laurea in disegno industriale al Politecnico di Torino e socio della Re-gene, Roberto Ferro, presidente e ad del poliambulatorio Lisa di Carmagnola (Torino), Luciano Fungi, medico chirurgo che lavorava nello stesso poliambulatorio.

"Non sono stupita. Ora vedremo l'esito del processo", commento in diretta il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ospite della trasmissione 'Coffee break' su La7. "Questa è una vicenda che ha tenuto l'Italia con il fiato sospeso e me con molte preoccupazioni e ansie - aggiunge -. L'importante è che da questa vicenda esca chiarezza, perché le vittime sono le migliaia di persone che hanno creduto di poter aver una cura miracolosa".

 


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