Cittadinanzattiva, dare priorita' accesso a cure e alleggerire ticket
Cittadinanzattiva, dare priorita' accesso a cure e alleggerire ticket

 

Roma, 19 giu. (Adnkronos Salute) - Ora che i conti, grazie soprattutto agli "enormi sacrifici e rinunce fatti dalle famiglie e dai cittadini", si stanno mettendo sotto controllo nella maggior parte delle regioni, "deve essere data priorità alla garanzia dei Livelli essenziali di assistenza ed equità di accesso" alle cure, accompagnata all'allegerimento del peso dei ticket e da un intervento per contenere i tempi di attesa. Parola di Tonino Aceti, coordinatore del Tribunale per i diritti del malato, alla presentazione del Rapporto 2013 dell'Osservatorio civico sul federalismo in sanità, realizzato da Tdm-Cittadinanzattiva.

Dal rapporto emerge che "il sistema e le istituzioni appaiono prevalentemente concentrati sul rigore dei conti e non altrettanto sull'effettiva erogazione dei Livelli essenziali di assistenza sul territorio nazionale. Tagli lineari alle risorse e ai servizi, aumento del prelievo dalle tasche dei cittadini in termini di tassazione e ticket, politiche sanitarie deboli sembrano - dice Aceti - le soluzioni che con più facilità in questi anni sono state messe a punto da Governo e regioni". E persiste "in modo marcato" il tradizionale divario tra Nord e Sud, "soprattutto nell'erogazione dei servizi".

In dettaglio, la spesa sanitaria pro-capite degli italiani nel 2011 è stata di 3.012 euro, contro i 4.118 della Francia e i 4.495 della Germania. Dal 2009 al 2011 il tasso medio annuo di crescita della spesa sanitaria pro-capite ha subito una forte contrazione: -0,4%. Con un livello di prestazioni sanitarie erogate sensibilmente inferiore in Italia alla quasi totalità dei Paesi dell'area euro, riferisce il rapporto citando dati Ocse.

Quanto alla spesa sanitaria regionale, il dato lungo la Penisola è molto eterogeneo: si va dai 2.274 euro pro capite (nel 2012) della Provincia autonoma di Bolzano ai 1.711 euro della Campania. E i livelli più bassi "coincidono nella maggior parte dei casi con le Regioni in piano di rientro del Sud". Trend analogo per la spesa privata pro-capite: dai 738,5 euro di Bolzano ai 238,1 euro della Campania. Quello dei piani di rientro è un argomento 'caldo', esaminato dal rapporto: si tratta di uno strumento "piuttosto efficace sul fronte del disavanzo economico, molto meno su quello della riqualificazione dei servizi sanitari e quindi della garanzia dell'erogazione dei Lea". In ogni caso gli effetti sui conti si sono visti: il disavanzo sanitario è passato dal 4,1% del 2006 allo 0,9% del 2012.

Sono le regioni con piano di rientro "Lazio, Molise, Campania e Sardegna" a emergere, con un disavanzo sanitario pro-capite cumulato di 2.562 euro (2011.2012). Ma quanto contribuiscono i cittadini italiani alla sanità? "Nel 2012 le entrate per le differenti modalità di compartecipazione hanno subito un ulteriore aumento", con entrate superiori ai 2,9 miliardi (di cui 1,5 mld per la specialistica e 1,4 mld per la farmaceutica). L'aumento rispetto al 2011 è superiore al 9%: +13,4% per la specialista e altre prestazioni e +5,2% per i farmaci".

Notevoli le difformità regionali: nel 2012 si passa dai 64 euro pro-capite del Veneto ai 32 euro della Sardegna. Maggiore della media il contributo sui farmaci nelle regioni del Centro-Sud (eccettuate Marche e Sardegna), mentre nel Centro-Nord è superiore il dato pro-capite per le prestazioni specialistiche e di ricovero. "Le aliquote dell'Irap e dell'addizionale regionale Irpef sono mediamente più alte nel Mezzogiorno", con divari importanti da regione a regione, segnala Cittadinanzattiva.

 


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