Cosmed, legge stabilità non si smentisce e colpisce soliti noti
Cosmed, legge stabilità non si smentisce e colpisce soliti noti

 

"La legge di stabilità 2015 non si smentisce colpendo i soliti noti. Anche per il 2015 nessun rinnovo contrattuale per i dipendenti pubblici per il sesto anno consecutivo, contrariamente all'impegno annunciato dal Governo nel presentare la riforma del pubblico impiego". E' il commento della Cosmed (Confederazione sindacale medici e dirigenti Ssn) al provvedimento presentato dal Governo. "Sacrifici e discriminazioni vecchie e nuove per i dipendenti pubblici - dicono i camici bianchi - mettono a rischio i servizi per i cittadini".

Per i medici del Servizio sanitario nazionale "la mancanza di indicazione sulla ripresa della contrattazione, bloccata anche dalla mancata definizione delle aree, rende di fatto il blocco a tempo indeterminato, accompagnato dal congelamento dell'indennità di vacanza contrattuale. Con danno economico e previdenziale crescente, soprattutto per i giovani medici e dirigenti sanitari. Si anticipa il Tfr solo per i privati, e con tassazione piena, mentre - lamenta la Cosmed - per i dipendenti pubblici persiste il sequestro infruttifero della liquidazione stessa fino a 48 mesi dopo la pensione".

E ancora. "L'esenzione dalla contribuzione previdenziale per i primi tre anni per l'assunzione a tempo indeterminato non vale, ovviamente, per i precari del pubblico impiego, e per quelli della sanità in particolare, chiamati a provvedere, in caso di partite Iva false e vere e contratti 'atipici', a pagare di tasca propria assicurazioni diventate obbligatorie. Prepensionamenti, staffette generazionali, stabilizzazioni di precari sono rimasti uno spot".

I medici dirigenti sottolineano, poi, che "lontano dai riflettori si massacra anche la previdenza complementare, che doveva compensare le spaventose riduzioni delle pensioni contributive. Una operazione per molti aspetti mediatica che premia le richieste di chi beneficia di sconti generalizzati sul costo del lavoro, anche non collegati all’aumento dell’occupazione".

Tutto questo "a scapito delle Regioni, come dimostra la crisi istituzionale in atto con la minaccia di dimissioni di Chiamparino, sulle quali si scaricano i costi creando le condizioni per aumentare le tasse locali e/o mettere in ginocchio i servizi essenziali, sanità in particolare, già sull’orlo del collasso. Uno sconto a pochi che verrà pagato da tutti i cittadini con meno servizi".

Così "il Patto della salute assume le connotazioni di un vero pacco, se il Governo dà con una mano e toglie con l’altra", conclude Cosmed

 


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