Alleanza professioni mediche a Lorenzin, no a limitazioni competenze
Alleanza professioni mediche a Lorenzin, no a limitazioni competenze

"Tutte le riunioni ministeriali che prevedevano l'incontro con medici sono state annullate e non più riconvocate. Chiarire in maniera definitiva ruolo del medico come garante salute del cittadino" 

Alleanza per la professione medica (Apm) scrive al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per chiedere senza mezzi termini di avviare la procedura per l'abrogazione del comma 566 della legge 190/14, che ha limitato le competenze dei medici agli "atti complessi e specialistici di prevenzione, diagnosi, cura e terapia". Il tutto "dopo la sentenza del Tar del Lazio del 6 maggio scorso, in cui viene chiarito che la clinica e l'assistenza non possono essere separate perché verrebbe a generare una confusione di ruolo e di responsabilità a discapito del malato".

"A questo punto - precisa il portavoce di Apm, Riccardo Cassi - è inutile allungare ancora il dibattito su questo argomento. E' da troppo tempo che si parla, si scrive, ma di fatti concreti neanche l'ombra. Tutte le riunioni ministeriali che prevedevano l'incontro con noi medici sono state annullate e non più riconvocate. E' urgente a questo punto chiarire in maniera formale e definitiva il ruolo del medico come unico garante della salute del cittadino." La recente presa di posizione della Fnomceo e degli Ordini dei medici in appoggio al Ddl sull'atto medico, a cui Apm aveva dato il suo sostegno sin dalla presentazione, devono far capire al mondo politico che i medici non possono continuare a essere marginalizzati ed esclusi dalla governance della tutela della salute. "I medici - dice Apm rivolgendosi al ministro Lorenzin - considerano da sempre il ministero della Salute come il punto di riferimento privilegiato per tutte le questioni che afferiscono alla sanità e per le problematiche legate alla loro professione".

"Da qualche tempo - prosegue l'Alleanza per la professione medica - dobbiamo constatare che le questioni che abbiamo sottoposto al ministero non hanno ricevuto la dovuta attenzione, gli incontri già programmati sono stati rinviati sine die e problematiche legate a questioni rilevanti, come la gestione delle cure al paziente, sono rimaste in sospeso e lasciate alla mercé dell'agone mediatico, organizzato da corporazioni avide di riconoscimenti. Riteniamo sia necessario restituire ai medici il giusto riconoscimento per l'attività che svolgono per la sanità del nostro Paese. Soprattutto riteniamo sia necessario ricucire lo strappo operato attraverso il comma 566 della 190/14, che ha limitato le competenze dei medici agli atti complessi e specialistici di prevenzione, diagnosi, cura e terapia".

"Come ha riconosciuto anche una recente sentenza del Tar del Lazio, in linea con le leggi vigenti, non può essere seriamente messo in dubbio che la netta separazione tra attività clinica e attività assistenziale è foriera di disfunzioni, in assenza di norme che raccordano armonicamente lo svolgimento concreto delle suddette attività. Il paziente con i suoi problemi costituisce un unicum che non può essere spacchettato per soddisfare aspirazioni di carriera o immotivati ampliamenti di competenze. Per tale motivo le chiediamo - conclude l'appello al ministro Lorenzin - di volersi fare carico di questo grave problema che, a nostro avviso, deve passare attraverso l'abrogazione del citato comma 566 ed eventualmente una riforma che consenta di superare le problematiche emerse con il processo di aziendalizzazione".

 


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