Medici famiglia e ricette, buttiamo ancora 4 mln con carta
Medici famiglia e ricette, buttiamo ancora 4 mln con carta

Fimmg a Regione, faccia vera 'dematerializzazione' e avremo risparmi da reinvestire per cittadini 

Sembrava sparita ma non lo è. I medici di famiglia lombardi invocano una guerra "totale" contro la carta. Perché ancora negli studi si è costretti a stampare troppo e si spreca in inchiostro e stampanti, nonostante l'avvento della ricetta elettronica. Una rivoluzione che rischia - è il caso di dirlo - di restare 'sulla carta' in termini di risparmi reali ottenuti. Questo ha spiegato la Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) Lombardia oggi durante un incontro tra i rappresentanti dei camici bianchi e la Regione, chiedendo a Palazzo Lombardia di "dematerializzare veramente la ricetta elettronica" e prospettando "un risparmio assicurato di oltre 4 milioni di euro che i medici potrebbero reinvestire al servizio dei cittadini".

La questione è semplice, dice Fiorenzo Corti, segretario regionale di Fimmg Lombardia: mandata in pensione la ricetta rossa, poco è cambiato, "tutti i cittadini lombardi ormai si sono abituati a ricevere dal proprio medico una ricetta quasi sempre bianca e non più rossa come in passato", nella pratica un semplice foglio di carta su cui viene stampato il promemoria della prescrizione.

Ma "la ricetta bianca è elettronica - precisa Corti - i suoi dati vengono cioè inseriti dal medico nel sistema informatico regionale, e questo rappresenta un grande passo in avanti dal punto di vista dell'innovazione, che potrebbe permettere nel breve ai cittadini lombardi di ritirare in farmacia i farmaci prescritti dal medico utilizzando solo la propria tessera sanitaria e facendo sparire definitivamente la carta".

E' il passo avanti richiesto, l'ultimo colpo di reni. "La ricetta elettronica ha comportato un grosso vantaggio anche economico al servizio sanitario regionale - continua Corti - Le vecchie ricette rosse infatti, acquistate dal poligrafico dello Stato, comportavano un esborso annuo di qualche milione di euro e l'impegno dei medici di famiglia ha portato una significativa riduzione di questi costi". Il problema però è che si deve continuare a stampare nonostante i dati siano digitalizzati: "Una rilevazione fatta presso i nostri medici ha evidenziato come ogni collega spenda dai 500 ai 700 euro l'anno per toner e stampanti. Questo significa che ogni anno vengono buttati via oltre 4 milioni di euro che potrebbero essere investiti per migliorare il servizio ai cittadini. È uno spreco che non possiamo più permetterci".

 


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