Renzi, finito il tempo dei tagli lineari
Renzi, finito il tempo dei tagli lineari

Il premie oggi in visita all'ospedale San Raffaele di Milano, rispondendo anche a un appello lanciato dai vertici della struttura che hanno chiesto più attenzione "per le eccellenze sanitarie" 

"È finito il tempo dei tagli in sanità, ma dobbiamo gestire in modo diverso il tema dei costi standard. L'Italia deve smetterla con i tagli lineari. Sulla sanità è evidente che si è tagliato anche troppo". Lo ha detto il premier Matteo Renzi, oggi in visita all'ospedale San Raffaele di Milano, rispondendo anche a un appello lanciato dai vertici della struttura che hanno chiesto più attenzione "per le eccellenze sanitarie come il San Raffaele" e regole del Ssn "che restino aperte".

Renzi, accolto dagli applausi della platea di camici bianchi e studenti, ricorda: "Abbiamo 112 mld sul fondo sanitario nazionale, erano 106" qualche anno fa. "Stiamo dunque continuando a risalire. Per la sanità la nostra spesa sul Pil non è più alta degli altri Paesi. Ma bisogna fare una scommessa che parta dall'inizio, dalla scuola, dai comportamenti corretti della vita quotidiana, e valorizzare le professionalità di chi dedica la sua vita per gli altri". Come "medici e infermieri".

Il premier, al termine del breve tour nell'ospedale San Raffaele, è stato accolto dagli applausi della platea nell'aula Caravella, dove sedevano tanti studenti e camici bianchi. Fra gli altri, presente anche Alberto Zangrillo, primario di Anestesia e Rianimazione cardio-toraco-vascolare e generale dell’ospedale San Raffaele di Milano e medico personale di Silvio Berlusconi.

Renzi ha espresso al personale "un saluto di gratitudine" e ha raccontato degli incontri fatti lungo la sua visita in via Olgettina. Da "Martina, studentessa bresciana che si è laureata oggi e le è spuntata una lacrima di gioia", a una signora che "ha il marito in cura per un cancro, e ha usato anche parole dure". E poi un "ragazzo calabrese che è qui da tre mesi per un trapianto di midollo". Fra i reparti visitati, l'Urologia diretta da Francesco Montorsi, "dipinta come uno dei reparti top a livello europeo".

"Ho sentito storie diverse - ha riassunto Renzi - e visto la normalità delle storie di tutti i giorni". Il premier ha infine precisato: "Non c'è una preclusione ideologica verso le realtà dell'eccellenza, anzi. Ma contemporaneamente vi chiedo io una cosa: di dimostrare all'Italia che si può puntare in alto e sognare in grande. Questo non in contraddizione con la professione quotidiana" e con la realtà "che in una corsia di ospedale è quasi sempre una condizione di dolore. Stimo i medici e gli infermieri che hanno una forza d'animo straordinaria e che devono affrontare i problemi, fare una diagnosi e farlo con umanità, avendo dall'altra parte del lettino non un numero, ma una persona in carne e ossa. Bisogna puntare in alto. Non accontentiamoci di chi ci dice che il tempo dell'Italia è soltanto passato. Avremo i nostri difetti, faremo i nostri sbagli. Ma quello che dimostra anche la storia del San Raffaele è che da una difficoltà si può ripartire, puntando all'eccellenza. È quello che deve fare anche il Paese".

 


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