Dato essenziale è che il gradiente della performance è strettamente legato a quello della spesa: buone performance sono associate a livelli maggiori di spesa 

Promossi a 'pieni voti' i servizi sanitari di Veneto, provincia autonoma di Trento, Toscana e Piemonte, che vantano performance "dell'eccellenza". Si trovano in posizione "intermedia" Friuli Venezia Giulia, provincia autonoma di Bolzano, Lombardia, Basilicata, Umbria, Emilia Romagna, Marche, Lazio, mentre chiudono la 'classifica' Liguria, Valle d’Aosta, Abruzzo, Sardegna, Sicilia, Molise, Puglia, Calabria e Campania, che si piazzano in area "critica". Questi i risultati della IV edizione del ranking dei sistemi sanitari regionali, messa a punto all'interno del progetto "Una misura di performance dei servizi sanitari regionali", condotta dal Crea sanità - università di Roma Tor Vergata e illustrata oggi a Roma.

Obiettivo del progetto è "contribuire alla valutazione della performance dei Ssr - spiega una nota - e, parallelamente, anche allo sviluppo di metodologie di valutazione innovative, utilizzando un approccio multi-dimensionale e multi-prospettiva, ovvero che 'media' le valutazioni di diversi attori del sistema: attualmente sono coinvolti 83 rappresentanti delle categorie 'utenti', 'management aziendale', 'professioni sanitarie', Istituzioni e 'industria medicale'. Si valutano risultati, appropriatezza, dimensione economico-finanziaria e sociale.

Va "osservato che il dato essenziale è che il gradiente della performance è strettamente legato a quello della spesa: buone performance sono associate a livelli maggiori di spesa. I Piani di rientro nel meridione hanno avuto l’indubitabile pregio di riportare (ed anche rapidamente) sotto controllo la spesa sanitaria, ma ben diverso sarà l’impegno per fare uscire queste Regioni dall’area critica delle performance".