Censis, in Italia solo 0,5% ricercatori occupati opera nel settore
Censis, in Italia solo 0,5% ricercatori occupati opera nel settore

Il nostro Paese in ritardo rispetto a media Ue (0,8%). Francia 1%, Germania e Regno Unito 0,9% 

Italia in ritardo, rispetto ai più avanzati Paesi europei, nel formare o reclutare ricercatori impegnati nell'ideazione di nuovi prodotti, processi, metodi e in generale di nuove conoscenze. Nella Penisola i lavoratori con compiti di ricerca e innovazione, misurati in termini di unità Fte (Full time equivalent), sono circa 120.000: un dato molto inferiore a quello dei principali Paesi europei e corrispondente allo 0,5% degli occupati totali (media Ue a 28 Paesi 0,8%, Francia 1%, Germania e Regno Unito 0,9%). Lo rileva l'ultimo Rapporto del Censis.

Nel nostro Paese, inoltre, la quota di ricercatori che operano all'interno di imprese è del 38,3%, molto inferiore alla media europea (48,4%) e ben lontana dai valori di Francia (60,4%) e Germania (56,1%). In sostanza l'Italia, oltre ad avere un numero di ricercatori inferiore a quello dei principali Paesi europei (sia in assoluto che in rapporto agli occupati), tende a concentrarli in misura molto superiore alla media europea all'interno di università e centri di ricerca (40,2%), nel mondo istituzionale (18%) o addirittura del non profit (3,5%).

 


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