Liste attesa colpa di medici? A Lecce verso 'sciopero intramoenia'
Liste attesa colpa di medici? A Lecce verso 'sciopero intramoenia'

Dopo proposta legge regionale per sospendere visite private in caso di tempi lunghi 

Liste di attesa lunghe per colpa dell'attività libero-professionale dei medici? Un'accusa "infondata", che i camici bianchi di Lecce rifiutano. Preparandosi ad il primo 'sciopero dell'intramoenia'. "Ci fermeremo unilateralmente. E potremo così capire, dati alla mano, se le liste si ridurranno o, come invece crediamo noi, si allungheranno", spiega all'Adnkronos Salute Donato De Giorgi, presidente dell'Ordine dei medici della città pugliese, deciso a coinvolgere i medici del servizio sanitario nazionale salentini nella sospensione dell'attività libero professionale. Una protesta che dovrebbe partire entro una o due settimane e durare circa tre mesi "con un monitoraggio preciso dei dati sulle attese dei cittadini", precisa De Giorgi.

All'origine della vicenda la proposta di legge regionale del consigliere Fabiano Amati in cui, come misura per abbattere le liste d'attesa, si propone proprio la sospensione dell'intramoenia in caso di discostamento dei dati tra le attività pubbliche e private. "Francamente non capiamo come la sospensione possa abbattere le liste d'attesa. A far crescere i tempi, a nostro avviso, sono fattori che nulla hanno a che fare con la libera attività: la domanda inadeguata (richieste improprie, medicina difensiva ecc), una carenza organizzativa e di offerta. Le richieste concentrata sugli ospedali".

A conferma dello scarso 'peso' dell'intramoenia sulle liste anche il volume di attività. "In Puglia l'intramoenia rappresenta il 5% di tutte le prestazioni. In pratica su 100 ecografie solo 5 sono in libera professione". Secondo De Giorgi i dati dello 'sciopero' permetteranno di sfatare il pregiudizio alla base delle accuse mosse ai medici.

"Nei tre mesi di sospensione delle attività valuteremo l'impatto sulle liste d'attesa. E se i tempi resteranno uguali o se, come pensiamo, si allungheranno, verrà a crollare il teorema secondo il quale i medici sono i responsabili", continua il presidente dei camici bianchi salentini. "Se si vuole accusare i medici di comportarsi in maniera truffaldina, dirottando i pazienti nel privato, bisogna dirlo chiaramente. Contro comportamenti del genere saremo sempre i primi ad agire, sanzionandoli duramente. Ma non accettiamo accuse generalizzate alla categoria. Siamo stanchi di essere bersaglio di qualsiasi disfunzione. Tra l'altro, oltre ai pazienti, anche noi medici subiamo le liste d'attesa".

 


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