Da studio su farmaci generici in Ue 10 idee per risparmi fino a 11 mld
Da studio su farmaci generici in Ue 10 idee per risparmi fino a 11 mld

Ricercatori hanno individuato i 10 'ingredienti' chiave per un mercato farmaceutico ospedaliero che ottimizzi l'utilizzo di generici e biosimilari 

Basterebbero 10 elementi per potenziare l'utilizzo dei farmaci a brevetto scaduto in ambito ospedaliero in alcuni dei principali Paesi europei, concretizzando un risparmio stimato tra i 6 e gli 11 miliardi di euro. E' quanto emerge dallo studio 'Improving healthcare delivery in hospitals by optimized utilization of medicines', commissionato dall'associazione europea di settore, Medicines for Europe, alla società di consulenza internazionale Kpmg, presentato oggi a Cremona al congresso MePaie, dedicato al mercato elettronico della Pubblica amministrazione in Italia e in Europa.

Sotto la lente degli esperti il problema delle ristrettezze di budget che affligge indiscriminatamente i sistemi sanitari europei e un paio di dati altrettanto condivisi: in tutti i Paesi è l'ospedale ad assorbire la quota più elevata della spesa sanitaria e in tutti i Paesi esistono spazi concreti di ottimizzazione dell'uso dei farmaci in ambito ospedaliero. I ricercatori hanno individuato i 10 'ingredienti' chiave per un mercato farmaceutico ospedaliero che ottimizzi l'utilizzo di generici e biosimilari, puntando fondamentalmente a una concorrenza sostenibile nell'ambito del sistema degli appalti.

Ecco i 10 punti:

1. Passare dall'aggiudicazione al prezzo minimo al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, che tiene conto di altri elementi qualitativi (per esempio disponibilità di più specialità medicinali; disponibilità di dispositivi per la somministrazione; affidabilità dei fornitori), laddove sia possibile e ragionevole, consentendo la competizione su più parametri;

2. Definire una quantità minima e una quantità massima per lotto. Misura che consente ai produttori di farmaci di valutare con precisione l'effetto delle economie di scala e di valutare con maggiore precisione l'impatto di eventuali sanzioni in caso di incapacità di fornire i medicinali;

3. Favorire le gare multi-aggiudicatari. Strategia suggerita per evitare il rischio di una riduzione della competizione e dei fenomeni di carenza di medicinali, pur garantendo, nella sua implementazione, il contrasto a fenomeni anti concorrenziali;

4. Riapertura immediata della gara dopo l'ingresso del primo farmaco multisource;

5. Snellimento delle procedure. Prevedere solo la presentazione di informazioni veramente essenziali e la completa digitalizzazione della procedura riduce lo sforzo richiesto, e quindi anche i costi irrecuperabili sostenuti dai produttori per la partecipazione alla gara.

E ancor:

6. Diffondere informazioni scientifiche indipendenti sull'efficacia, la qualità e la sicurezza indirizzate ai medici e ai farmacisti ospedalieri, spesso attori chiave dell'approvvigionamento e diffondere informazioni sull'efficienza dei costi tra i responsabili delle organizzazioni che organizzano gare d'appalto per le forniture;

7. Attuare accordi per obiettivi e prevedere anche, dove necessario, l'utilizzo di quote per l'uso dei farmaci biosimilari. Diversamente dagli incentivi finanziari, gli accordi sugli obiettivi non creano una pressione unicamente sul fattore prezzo e risparmio, con conseguenti dinamiche di mercato più sostenibili e maggiore concorrenza nel mercato dei biosimilari nel lungo periodo. Ma hanno anche il vantaggio di dare ai clinici una maggiore libertà terapeutica, aumentando l'accettazione dei prodotti;

8. Elaborare linee guida nazionali chiare sull'utilizzo dei biosimilari e sullo switch, per migliorare l'accesso e l'erogazione di questa risorsa terapeutica negli ospedali grazie all'utilizzo ottimizzato dei farmaci biosimilari anche per i pazienti già sottoposti a trattamento con il biologico originatore;

9. Implementare metodi di condivisione dei benefici finanziari derivanti dal maggiore utilizzo di generici e biosimilari;

10. Infine le indicazioni ritenute cruciali per il mercato ospedaliero Italiano: privilegiare il meccanismo dell'offerta economicamente più vantaggiosa per stimolare una concorrenza ormai carente in ambito ospedaliero; definire una quantità minima e massima per lotto; superare il meccanismo del pay back, per andare verso sistemi più idonei, ma ogni caso responsabilizzanti per gli attori del sistema; snellire le procedure di gara, alleggerendo i costi irrecuperabili a carico dei produttori di farmaci; prevedere la riapertura immediata della gara al primo ingresso sul mercato del generico o biosimilare; ottimizzare il prezzo base d’asta. Tutte queste misure avrebbero la capacità di ridurre il numero dei lotti deserti promuovendo una concorrenza sostenibile mediante il bilanciamento rischio e ricompensa.

 


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