Federfarma, spesa in calo del 2,4% nel 2016
Federfarma, spesa in calo del 2,4% nel 2016

Diminuiscono anche ricette. Continua invece a crescere la spesa per farmaci erogati dalle farmacie in regime di distribuzione per conto 

Cala la spesa farmaceutica convenzionata del Servizio sanitario nazionale, che nel 2016 ha fatto registrare -2,4% rispetto all’anno precedente. E in diminuzione sono anche le ricette dell’1,5%. Continua invece a crescere la spesa per farmaci erogati dalle farmacie in regime di distribuzione per conto, cioè acquistati dalle Asl e distribuiti dagli esercizi sulla base di accordi regionali, che segnano un +8,3% rispetto al 2015, e le relative prescrizioni, +9,7%. E' quanto emerge dal Rapporto di consuntivo 2016 diffuso da Federfarma.

Il valore medio netto delle ricette in regime convenzionale è sceso dell’1%, per un totale di oltre 587 milioni di ricette nel 2016, pari in media a 9,7 per cittadino. Mentre le confezioni di medicinali erogate a carico del Ssn sono state oltre 1,12 miliardi (+1% rispetto al 2015), in media 18,5 a persona, per un prezzo medio pari a 9,55 euro (9,43 euro nel 2015).

La compartecipazione dei cittadini rispetto alla spesa lorda è aumentata, passando dal 13,7% del 2015 al 14,2% del 2016, con evidenti differenze tra Regioni: in quelle con ticket più incisivo le quote di partecipazione hanno un'incidenza sulla spesa lorda tra l’11,8% e il 20,8% (in Valle d’Aosta). Complessivamente i cittadini hanno pagato oltre 1,5 miliardi di euro di ticket sui farmaci, di cui più del 66% dovuto alla differenza di prezzo rispetto al meedicinale equivalente meno costoso.

Nel 2016 i farmaci per il sistema cardiovascolare si sono confermati la categoria a maggior spesa, pur facendo segnare una diminuzione della spesa (0,7%) a fronte di un leggero incremento dei consumi (+0,4%), a seguito del maggior utilizzo di medicinali a brevetto scaduto di prezzo più basso.

Tra i farmaci più prescritti, invece, anche nel 2016 si collocano al primo posto gli inibitori della pompa acida (farmaci per gastrite, ulcera, reflusso gastrico), che tuttavia fanno segnare un sensibile calo dei consumi (-5,6% rispetto al 2015). Nella categoria degli antipertensivi diminuisce il ricorso agli ace-inibitori associati ai diuretici e aumenta notevolmente quello ai betabloccanti. Continua la crescita nell’utilizzo di vitamina D (+17,4% rispetto al 2015).

La specialità medicinale più prescritta, anche nel 2016, è stata la cardioaspirina (farmaco antiaggregante), nonostante il calo delle prescrizioni (-1,2% rispetto al 2015), seguita dal Dibase* (farmaco per le carenze di vitamina D), in sensibile crescita (+8,7%). In leggera salita anche il Lasix* (diuretico), mentre calano gli altri farmaci a maggior consumo.

 


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