Usa, 1 medico su 12 accetta soldi da aziende oppioidi
Usa, 1 medico su 12 accetta soldi da aziende oppioidi

Ma uno su 5 quando si parla di 'camici bianchi' di famiglia 

Negli Stati Uniti un medico su 12 (ma ben uno su 5 quando si parla di 'camici bianchi' di famiglia) ha accettato pagamenti da parte di aziende farmaceutiche che producono medicinali oppiacei, secondo un nuovo studio sul Grayken Center for Addiction Medicine del Boston Medical Center. Si tratta del primo studio nazionale su larga scala che analizza i pagamenti ai medici da aziende che hanno a che fare con gli oppiacei, potenti farmaci che Oltreoceano sono protagonisti ormai da anni di numerosissimi casi di abuso e dipendenza. Una vera emergenza a stelle e strisce. I risultati dello studio sono pubblicati online sull'American Journal of Public Health'.

Utilizzando i dati dei servizi sanitari federali Medicare e Medicaid, i ricercatori hanno individuato 375.255 pagamenti non relativi a incarichi di ricerca, ma che avevano a che fare in qualche modo con questi prodotti, a 68.177 medici, avvenuti tra l'agosto 2013 e il dicembre 2015, per un totale di oltre 46 milioni di dollari. I pagamenti sono definiti come "trasferimenti di valore", potrebbero dunque essere denaro diretto ai medici, un rimborso per le spese di viaggio, il pagamento per aver parlato a una conferenza o per una consulenza, o per un corso di aggiornamento, o infine per cene e pranzi.

Il pagamento medio risulta comunque molto basso, circa di 15 dollari e la maggior parte dei medici riceve un solo pagamento all'anno. Tuttavia, l'1% dei medici ha ottenuto in tutto più di 38 milioni di dollari (l'82% del totale) e ha superato in media i 2.600 dollari di pagamenti annuali durante il periodo di studio.

"Anche se la maggior parte dei pagamenti è piccola, a riceverli è un numero scioccante di 'camici bianchi' e possono avere un'influenza notevole sui comportamenti del medico. Dobbiamo tenere sott'occhio il modo in cui l'industria farmaceutica può influenzare le prescrizioni di farmaci sul territorio", ha affermato Scott Hadland, pediatra che ha guidato lo studio. Ciò che preoccupa gli esperti è che "i numeri hanno mostrato infine che il maggior numero di pagamenti è andato a medici di medicina generale".

 


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