Salute: 18 mln italiani allergici a nichel, per 20% il nemico è nel piatto

L'esperto, verso primo 'vaccino' per forme alimentari 

Milano, 17 set. (Adnkronos Salute) - Sono circa 18 milioni, soprattutto donne, gli italiani allergici al nichel. Dalla bigiotteria alle monete, fino al telefonino, sono innumerevoli gli oggetti di uso quotidiano 'nemici' di questo esercito di connazionali che soffrono di dermatite da contatto se esposti al metallo più diffuso in natura, praticamente ubiquitario. Per scatenare i sintomi può bastare impugnare le chiavi di casa, inforcare un paio di occhiali, utilizzare la spirale come anticoncezionale o avere una protesi ortopedica o ai denti. Ma in alcuni casi, almeno uno su 5, l'insidia può nascondersi nel piatto sotto forma di verdura, frutta secca o cioccolato.

A fotografare il fenomeno è Mario Di Gioacchino, docente dell'Unità di medicina occupazionale e immunotossicologia e allergia all'università di Chieti, che guida gli studi su un 'vaccino' sperimentale contro la forma alimentare di allergia al nichel, la Snas (sindrome sistemica da allergia a nichel).

"L'allergia al nichel, nella forma più comune della dermatite da contatto - spiega l'esperto all'Adnkronos Salute - colpisce dal 20 al 30% della popolazione generale (in Italia circa 18 milioni di persone) e soprattutto le donne, in generale più esposte agli oggetti a rischio. Ma in un certo numero di questi pazienti, circa il 20-25% - sottolinea - i sintomi insorgono anche in seguito all'ingestione di nichel sotto forma di alimento". (segue)

(Adnkronos Salute) - Il nichel è presente nell'aria, nell'acqua e nel suolo. E dal terreno può 'passare' agli alimenti: frutta secca a guscio, cioccolato, pomodoro, legumi, cavolfiori, carciofi, prugne, spinaci, crostacei, asparagi, fagiolini, carote, pere e broccoli. La lista è lunghissima e comprende "praticamente tutte le verdure - avverte Di Gioacchino - tranne le melanzane. Le zucchine ne contengono poco, come pure i cibi di origine animale e i pesci, fatta eccezione per le ostriche".

"I sintomi tipici della Snas sono gonfiore addominale, coliche, vomito, diarrea - elenca lo specialista - nonché manifestazioni cutanee anche nelle zone non a contatto con il nichel, per esempio l'addome o la schiena. Oggi la terapia consiste in una dieta, difficilissima da seguire proprio a causa della grande diffusione del nichel, e nell'assunzione di farmaci a seconda dei sintomi: antistaminici, cortisonici, antispastici".

"Sono proprio questi i pazienti che potranno assumere il primo trattamento iposensibilizzante orale Tio nichel", un vaccino in capsule sviluppato da Lofarma e giunto all'ultima fase dei test clinici. "I risultati di fase III sono promettenti - assicura Di Gioacchino - ed è in discussione la pubblicazione su una rivista di settore a elevato impact factor".

 


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