Doping: esperto, in 200 geni segreto per atleta Frankenstein

D'Ottavio, controlli a Londra 2012 efficaci ma 'sistema' doping investe di più 

Roma, 27 lug. (Adnkronos Salute) - Un super campione modellato in laboratorio per battere ogni record. Non è lontano lo scenario che potrebbe veder gareggiare alle Olimpiadi atleti Frankenstein in grado di lasciare indietro ogni avversario. "I geni che influenzano la prestazione sportiva sono più di 200. Andando ad aumentare o ridurre la loro espressione si potrebbe costruire l'atleta perfetto in laboratorio". A lanciare l'allarme sulle nuove frontiere tecnologiche del doping genetico a poche ore dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra 2012 è Dario D'Ottavio, biochimico ed esperto di doping, per quattro anni componente della Commissione di vigilanza sulla legge antidoping.

"I controlli antidoping messi in campo per Londra 2012 sono più affidabili rispetto al passato - spiega D'Ottavio all'Adnkronos Salute - con strumenti tecnologici migliori. Ma non possono competere a livello d'investimenti con chi lavora nello sviluppo di nuove sostanze. Le molecole in grado di aumentare illegalmente la prestazione degli sportivi - aggiunge - sono sempre più sofisticate e più difficili da scovare. Un esempio è l'ormone della crescita Gh, che dopo pochi minuti dall'assunzione non lascia più tracce nei test, ma lo stesso vale anche per l'albumina,una sostanza usata per diluire il sangue e abbassare così l'ematocrito".

"In futuro si potrà - prosegue l'esperto - selezionare a monte gli atleti che hanno la massima espressione di questi geni e creare così una prima scrematura da cui far uscire lo sportivo perfetto. Questo grazie ai progressi dell'ingegneria genetica e alle tecniche di transvettazione virale con cui si può far produrre all'organismo una molecola in grado di migliorare la prestazione sportiva". Un processo impossibile da verificare ai controlli antidoping.

 


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