Salute: cinesi Milano fedeli a dieta orientale, cedono solo a pizza e caffè

Prime osservazioni da studio Policlinico in corso tra capoluogo lombardo e Shangai 

Milano, 12 mag. (Adnkronos Salute) - La dieta mediterranea non spopola fra i Cinesi di Milano. Poco importa se il Gigante rosso è lontano migliaia di chilometri dal capoluogo lombardo: gli abitanti del 'quartiere delle lanterne rosse' della metropoli restano fedeli all'Oriente anche a tavola, con due eccezioni: la pizza e il caffè, uniche incursioni nella tradizione culinaria tricolore che si concedono. Sono i primi dati di osservazione che stanno emergendo dallo studio lanciato da un team di camici bianchi del Policlinico di Milano e in corso in parallelo sia nella metropoli italiana che a Shangai. La ricerca, spiegano i medici di via Sforza che venerdì hanno in programma una vera e propria incursione in via Paolo Sarpi (cuore della Chinatown milanese) per misurare la pressione ai cittadini cinesi che si presteranno all'iniziativa, punta a scoprire quali fattori influenzano maggiormente il rischio cardiovascolare in caso di immigrazione in un Paese diverso dal proprio.

"Siamo in pieno svolgimento - spiega Fabio Magrini, storico esperto di medicina cardiovascolare del Policlinico e anima del progetto - Il lavoro durerà un paio d'anni, perché dobbiamo arruolare un gruppo di cinesi di Shangai e metterlo a confronto con un gruppo di cinesi di Milano". Le indagini, racconta anche Roberto Meazza, responsabile della Medicina cardiovascolare dell'Irccs di via Sforza, si stanno rivelando particolarmente complicate, complici anche le distanze culturali con la popolazione dagli occhi a mandorla e la loro innata riservatezza. Il problema è in particolare nella raccolta delle informazioni sugli schemi alimentari. Tanto che gli esperti sono arrivati a mettere a punto un sistema per superare le ritrosie, soprattutto nel gruppo arruolato a Shangai: "Abbiamo chiesto di fotografare periodicamente quello che mangiano e di inviarci gli scatti", riferiscono all'Adnkronos Salute Magrini e Meazza. Entrambi i gruppi saranno sottoposti agli stessi esami clinici. (segue)

(Adnkronos Salute) - L'alimentazione è un aspetto cruciale che gli scienziati puntano ad approfondire ma non l'unico: si indagherà anche sull'impatto dell'ambiente e su eventuali differenze fra gli immigrati di prima e seconda generazione. Si tratta di un lavoro a lungo termine. Ma, al di là di alcune presentazioni già quest'anno, l'idea è di avere un numero consistente di dati conclusivi da presentare nell'anno dell'Expo (Milano nel 2015 ospiterà anche il meeting annuale dell'Esh, European Society of Hypertension).

Quello che intanto sta emergendo, rispetto ad altre etnie, è la scarsa permeabilità dei cinesi emigrati sul fronte alimentare: "A Milano continuano a mangiare i loro cibi e a seguire le loro abitudini". Si servono nei loro negozi, "con poche contaminazioni". Le particolarità della dieta orientale? "E' molto ricca di sale, per via del ricorso elevato alla salsa di soia e al glutammato". Diversamente da quanto gli scienziati si aspettavano, "è stato osservato un uso davvero intensivo di carboidrati semplici", spiega Meazza. In altre parole: riso bianco, alimento ad alto indice glicemico che i cinesi consumano molto durante la giornata ma "persino a colazione, come primo pasto della giornata". Il regime alimentare risulta "poi ricco in fritti".

Un altro dato ("per ora solo un'osservazione che va scientificamente inquadrata") è la presenza di molti "inizi di diabete di tipo 2, precoci e presumibilmente legati all'iperutilizzo di carboidrati". Ad oggi sono stati reclutati fra Milano e Shangai circa 80 pazienti. L'appuntamento di venerdì servirà anche per fare breccia nella comunità orientale milanese: "Seguendo il motto 'conosci la tua pressione', inviteremo i pazienti a fare una previsione sui loro valori pressori. Se la misurazione conferma che hanno indovinato, consegneremo un 'certificato' che li qualifica come 'cittadini informati'. Fra i consigli quello di misurare la pressione almeno una volta l'anno. Un buon proposito da seguire magari nel giorno del compleanno", concludono Magrini e Meazza.

 


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