Trapianti: Cnt, stabili nel 2013, donatori italiani più 'vecchi' in Ue

Operati 2.841 pazienti, a donare 1.102 persone con età media 63 anni 

Roma, 17 mar. (Adnkronos Salute) - E' sostanzialmente stabile l'attività di donazione e trapianto di organi in Italia nel 2013. Lo rivelano i dati elaborati dal Centro nazionale trapianti (Cnt): le lievi oscillazioni riscontrabili per le donazioni e i trapianti sono sintomo di una positiva tenuta del settore, nonostante le recenti difficoltà organizzative e strutturali del nostro sistema sanitario. Secondo le cifre del Sistema informativo trapianti, i donatori utilizzati nel 2013 sono 1.102 a fronte di 2.270 decessi con accertamento di morte con criteri neurologici (dato che rimane stabile rispetto al 2012), condizione necessaria perché si possa avviare il percorso che porta alla donazione. Inoltre, l'età media dei donatori è di 63 anni, la più alta in Europa.

Le motivazioni del divario esistente tra il numero di accertamenti eseguiti e donatori utilizzati sono molteplici e non possono essere riconducibili solo alle opposizioni, che per il 2013 si attestano al 29,6%. Tra i principali fattori di interruzione del processo di donazione c'è la non idoneità clinica del potenziale donatore, a causa di controindicazioni cliniche al trapianto, un segnale, questo, dell'elevato livello di sicurezza raggiunto dal sistema italiano. Nel 2013 sono stati trapiantati 2.841 pazienti, in leggera flessione rispetto all'anno precedente (2.902); nel dettaglio: 1501 trapianti di rene, 998 di fegato, 219 di cuore, 141 di polmone e 58 di pancreas.

I dati sono diversificati per organo: i trapianti di cuore e di rene sono leggermente diminuiti rispetto al 2012. I trapianti di cuore, nel 2013, sono 219 rispetto ai 231 del 2012; questo calo deve essere letto anche alla luce del crescente utilizzo dei Vad (Ventricular Assist Device), soluzioni 'ponte' al trapianto o terapia definitiva. I trapianti di rene, nel 2013, sono 1501 rispetto ai 1589 del 2012 ma si registra un aumento del trapianto di rene da donatore vivente (210 nel 2013, dati in proiezione al 30 novembre 2013, rispetto ai 189 del 2012). In sostanziale crescita sono il trapianto di polmone e quello di fegato, rispettivamente nel 2013 sono stati trapiantati 30 e 12 pazienti in più rispetto al 2012. (segue)

(Adnkronos Salute) - Stabili anche le liste d'attesa: i pazienti iscritti in lista sono 8.828 come lo scorso anno. Questo dato dimostra la sostanziale stabilità del sistema. La maggior parte di questi sono in lista di attesa per ricevere un trapianto di rene (6.707); rispetto agli altri organi, al paziente è offerta la possibilità di iscriversi in più liste d'attesa per il rene.

L'analisi dei flussi di lista dal 1/1/2012 al 31/12/2013 per organo (rene, fegato, cuore, polmone e pancreas) mostra due dati più che incoraggianti: è aumentata la sopravvivenza dei pazienti in lista di attesa per il fegato e il cuore, e c'è una percentuale elevata di successo che riguarda tutti gli organi. I pazienti che escono dalla liste con un trapianto, infatti, sono tra il 70% e l'80% (le percentuali dipendono dall'organo); un indice che dimostra un'ampia opportunità di ricevere un trapianto.

Quindi - conclude il Cnt - il quadro generale dell'attività è stabile, ma alcuni indici positivi dimostrano la dinamicità del sistema trapiantologico italiano e la sua capacità di evolversi rispondendo alle esigenze di assistenza dei pazienti. I dati preliminari del 2014 sembrano indicare una ripresa del sistema, dato l'aumento del numero di accertamenti di morte e dei donatori rilevati in questi primi mesi.

 


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