Salute: chirurgo plastico, 15% pazienti pentito del ritocco al volto

Nicodemi, non si riconoscono in nuovi tratti, utile psicologo insieme a medico 

Roma, 22 nov. (Adnkronos Salute) - Un viso che appare estraneo guardandosi allo specchio. E' quello che succede al 15% di chi si sottopone a un intervento di chirurgia plastica al volto. E' questa infatti la percentuale dei pazienti insoddisfatti che, in genere, si rivolgono a un altro specialista per 'riparare i danni'. Lo riferisce il chirurgo plastico Ezio Maria Nicodemi, segretario esecutivo della Mediterranean Academy for Life Extension Sciences, che ha realizzato l'indagine sui 'pentiti del ritocco'.

"La schiera dei pentiti non conosce sesso né età - spiega Nicodemi - con una prevalenza di donne insoddisfatte soprattutto di interventi al naso, e di uomini che non si riconoscono più dopo essersi sottoposti a interventi agli occhi, perché il loro sguardo, mi dicono i pazienti, diventa finto. Oppure perché un occhio è più grande dell'altro. Insomma, si tratta di errori di tecnica e mal valutazione che portano il paziente a non rimanere soddisfatto". Per questo, secondo l'esperto, "bisognerebbe affiancare al chirurgo plastico uno psicologo" per supportare il paziente prima e dopo l'intervento.

"Accade spesso, infatti, che il paziente - continua - immagini il risultato finale in un certo modo, e se le attese non vengono soddisfatte perda il controllo. La figura dello psicologo dovrebbe servire ad accompagnare i pazienti in questo percorso". E Nicodemi racconta un caso clinico emblematico: "Quello di una donna sottoposta a rinoplastica in un altro centro. E' venuta da me con le foto di come era prima chiedendomi di ridargli il naso che aveva, con la gobba, perché quello 'nuovo' era troppo piccolo e lei non riusciva a sentirlo suo". Insomma, secondo Nicodemi "ogni specialista dovrebbe consigliare i propri pazienti e non assecondarli in tutto".

 


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