Farmaci: sbarca in Italia acido acetilsalicilico e gastroprotettore '2-in-1'

Cuore e stomaco 'salvi' con nuovo medicinale AstraZeneca 

Roma, 27 mar. (Adnkronos Salute) - Due principi attivi che proteggono il cuore e difendono allo stesso tempo lo stomaco, in un'unica capsula: arriva in Italia un nuovo farmaco, un'associazione fissa di acido acetilsalicilico (81 mg) ed esomeprazolo (20 mg) che riduce l'incidenza di ulcera e migliora l'aderenza dei pazienti ad alto rischio cardiovascolare, utile nella prevenzione di infarto cardiaco e di ictus cerebrale che ogni anno colpiscono oltre 250 mila italiani. Il nuovo farmaco è sviluppato da AstraZeneca.

La coppia acido acetilsalicilico e gastroprotettore - spiega una nota - permette di evitare quei problemi gastrici, come ulcere e sanguinamenti, che rappresentano la principale causa di interruzione della terapia: ciò triplica il pericolo di infarto o ictus nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare. La nuova terapia previene la formazione dei trombi, quei coaguli che, ostruendo i vasi sanguigni, possono impedire al sangue di apportare ossigeno al cuore o al cervello, causando così un infarto o un ictus.

"Per la prima volta in Italia - commenta Pier Luigi Temporelli, Past President del Gruppo italiano di cardiologia riabilitativa e preventiva - abbiamo a disposizione un dosaggio di acido acetilsalicilico ideale per la prevenzione cardiovascolare secondaria: 81 milligrammi garantiscono da un lato un adeguato effetto cronico antiaggregante dopo un evento coronarico e dall'altro la minor incidenza di effetti collaterali. Inoltre, l'associazione fissa di un basso dosaggio di acido acetilsalicilico e di un inibitore di pompa protonica come l'esomeprazolo può ridurre significativamente il rischio di eventi gastrointestinali avversi e migliorare così concretamente, in una quota stimabile tra il 10 e il 30%, l'aderenza al trattamento di prevenzione di eventi cardiovascolari, comportando in tal modo un effettivo risparmio nel tempo di risorse per il sistema sanitario". (segue)

(Adnkronos Salute) - L'associazione fissa di acido acetilsalicilico ed esomeprazolo - prosegue la nota - previene l'infarto cardiaco o l'ictus cerebrale nei pazienti che hanno un'alta probabilità di sviluppare queste malattie: si tratta di persone che hanno già avuto una sindrome coronarica acuta o un ictus o che presentano numerosi fattori di rischio come il fumo di sigaretta, la pressione arteriosa alta, il diabete ed elevati livelli di colesterolo.

Il nuovo medicinale associa due principi attivi in un'unica capsula: l'acido acetilsalicilico (Asa) e l'esomeprazolo, uno dei gastroprotettori più efficaci. Negli ultimi 30 anni la ricerca scientifica ha scoperto gli effetti salvavita - verso infarto e ictus - di basse dosi di Asa, che non è però ben tollerato dallo stomaco: può infatti causare problemi gastrici da lievi (acidità) a gravi (ulcera gastrica o duodenale). L'associazione con l'esomeprazolo permette di superare il problema della tollerabilità gastrica dell'Asa ed evita così che il paziente sospenda il trattamento cardiovascolare o assuma irregolarmente la terapia a causa dei problemi gastrici. "A 1 anno da un infarto miocardico - aggiunge Temporelli - solo poco più del 70% dei pazienti assume regolarmente l'acido acetilsalicilico ed è stato dimostrato come la sospensione della terapia in pazienti ad alto rischio cardiovascolare raddoppi la probabilità di sviluppare una sindrome coronarica acuta, che si manifesta in media a 10 giorni dalla sospensione, e triplichi il rischio di stroke ischemico".

"L'associazione tra acido acetilsalicilico ed esomeprazolo - afferma Raffaele Sabia, Vice President Medical e Market Access AstraZeneca - apre nuove prospettive nella prevenzione del rischio cardiovascolare. Migliaia di pazienti avranno ora una nuova chance di ridurre il rischio di eventi gravi o fatali come l'infarto e l'ictus. Si tratta di un'importante innovazione terapeutica, che prosegue una lunga storia di oltre 70 anni di impegno nella cura delle patologie cardiovascolari: dalla scoperta dei primi β-bloccanti fino a ticagrelor, un farmaco che ha aperto nuovi scenari nella cura dell'infarto".

 


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