Sanità: malattie apparato digerente causano 24% ricoveri in Italia

Fotografia e proposte da Aigo in audizione commissione Senato 

Roma, 26 set. (Adnkronos Salute) - Malattie dell'apparato digerente prima causa di ricovero ospedaliero in Italia, con una percentuale pari al 24% del totale; sono la quinta causa di morte nella popolazione maschile e la settima in quella femminile. Sono i dati, tratti dal Libro bianco della gastroenterologia italiana, presentati oggi dall’Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri (Aigo) in Commissione sanità del Senato, che fotografano la situazione di questa specialità in Italia.

"Queste patologie - spiegano gli esperti Aigo - sono spesso assistite in maniera inappropriata a causa dell’insufficiente numero delle unità di gastroenterologia: solo il 9% dei ricoveri viene effettuato in queste unità specialistiche. A questo corrisponde anche una maggiore spesa sanitaria: nelle unità operative di gastroenterologia, infatti, la durata media di degenza per ricoveri urgenti è di 6,7 giorni contro gli 8,4 giorni nelle altre unità operative". Analizzando le sole emorragie digestive superiori, che in Italia colpiscono ogni anno 70.000 persone, si potrebbero risparmiare 140.000 giornate di degenza se tutti gli eventi venissero gestiti in unità operative di gastroenterologia.

Il presidente di Aigo Elisabetta Buscarini ha sottolineato come l’associazione concordi sull’importanza di ridurre la spesa sanitaria, ma ha ricordato che sulla base dei dati evidenziati dal Libro bianco della gastroenterologia "vanno operate scelte strategiche che salvaguardino le strutture assistenziali efficaci ed efficienti: tagli indifferenziati che colpiscano le unità complesse di gastroenterologia determinerebbero un peggioramento delle cure e un incremento della spesa pubblica". L'associazione ha quindi sottolineato "l'importanza di garantire la media attuale di 3,6 posti letto di gastroenterologia per 100.000 abitanti; l’esigenza di creare reti regionali di emergenza per le patologie gastroenterologiche; la necessità di implementare ulteriormente i programmi di screening per il cancro colon rettale, purtroppo ancora carenti in molte regioni".

 


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