Salute: biologi in prima linea contro malattie infettive sessuali

Domani a Roma prima conferenza sul tema promossa dall'Ordine nazionale 

Roma, 21 feb. (Adnkronos Salute) - Grazie al grande sviluppo della biologia molecolare, oggi il biologo laboratorista è una delle figure chiave e in prima linea nella prevenzione delle malattie infettive sessualmente trasmesse. "La biologia molecolare come tecnica diagnostica è entrata prepotentemente nel lavoro dei laboratori privati, ma soprattutto nei centri ospedalieri dove si lavora per scovare le infezioni virali o sulla tipizzazione di alcuni virus come l'Hpv", spiega all'Adnkronos Salute Luigi Tagliaferro, referente della Commissione microbiologia, virologia e biologia molecolare dell'Ordine nazionale dei biologi (Onb), che promuove domani a Roma la I Conferenza nazionale 'Patologie infettive a trasmissione sessuale e neurologiche: il punto', alla Casa internazionale delle donne.

"Il biologo nasce come analista di laboratorio inserito nelle strutture sanitarie - aggiunge Tagliaferro - e si è occupato di diagnostica non solo nel settore ematochimico, ma con gli anni si è specializzato andando ad occuparsi di genetica e microbiologia con diversi sfaccettature. Quello che ci interessa e che sarà domani al centro del convegno - sottolinea l'esperto - è fare il punto su alcune patologie infettive a trasmissione sessuale come l'Hiv, la clamidia e l'Hpv, e neurologiche come la meningite batterica e la neurosifilide. Cercando di dare le giuste coordinate ai partecipanti sulla formazione e l'informazione su queste patologie e sul lavoro di prevenzione e di diagnosi".

Tagliaferro ricorda come oggi "i colossi diagnostici a livello nazionale sono arrivati al punto di automatizzare la tecnologia biomolecolare, tanto da poter sostituire il biologo con un tecnico non qualificato. Ma tutto questo ha un rischio", avverte. "Solo il biologo infatti può affrontare i pericoli insiti nella gestione di questa tecnologie ed è formato per intervenire rispettando tutti i protocolli. Ecco che l'invito agli addetti ai lavori e non solo - suggerisce l'esperto - è quello di approfondire le conoscenze in questo campo, analizzando molti degli aspetti meno noti che legano la biologia molecolare con la prevenzione di alcune patologie infettive sessualmente trasmesse".

 


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