Anvur, nelle università ricerca cresce in qualità e quantità
Anvur, nelle università ricerca cresce in qualità e quantità

Positivo il contributo dei 'nuovi ingressi' al generale miglioramento 

Nel confronto internazionale cresce la produzione scientifica dell'università italiana che registra "un maggiore impatto ed è più produttiva". Inoltre le università del Sud "riducono le distanze, anche se il distacco da quelle settentrionali è confermato". E una nota positiva è che "parte del merito di questo buon risultato va attribuito ai nuovi ingressi - assunti e promossi - che hanno notevolmente alzato la produttività media degli atenei".

E' il quadro che emerge dalla seconda Valutazione della qualità della eicerca (Vqr), realizzata dall'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, e presentata oggi al Miur dal presidente dell'Anvur Andrea Graziosi, alla presenza del ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Valeria Fedeli. Il Rapporto ha analizzato la produzione scientifica delle università italiane nel periodo 2011-2014, quindi tutte le pubblicazioni prodotte dagli atenei nazionali in quel periodo, realizzando una comparazione scientifica per aree omogenee tra i singoli atenei e anche una valutazione a livello internazionale.

Sotto la lente di ingradimento dell'Anvur la produttività scientifica di 96 università e 12 enti pubblici di ricerca vigilati dal ministero, più 26 enti che hanno deciso volontariamente di sottoporsi alla valutazione.

In questi anni, segnala l'Agenzia, "la ricerca dell'università italiana migliora nel confronto internazionale sotto diversi profili: cresce la produzione scientifica, migliora l'impatto delle ricerche sulla comunità di riferimento e migliora anche la produttività dei ricercatori italiani".

"La fotografia complessiva di questa Vqr 2011-2014, quindi, ci mostra un sistema universitario che si è in parte rinnovato, cogliendo i buoni risultati di questa trasformazione", ha detto Graziosi, presentando il dossier.

"Ora - ha aggiunto - resta da capire quanto a lungo sarà possibile sostenere queste performance, e aiutare il Meridione e le Isole a continuare nel recupero a parità di scarse risorse". E "resta la debolezza della nostra presenza nell'eccellenza internazionale in alcune aree. Sono questioni che solo la politica può risolvere - ha concluso - prendendo decisioni coraggiose e lungimiranti".

 


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