Disturbi cerebrali età, studio ipotizza ruolo sistema immunitario
Disturbi cerebrali età, studio ipotizza ruolo sistema immunitario

Condotto in Usa su moscerini, guasto 'smaltimento rifiuti' cellulari innesca difese organismo contro neuroni 

Il sistema immunitario potrebbe giocare un ruolo chiave nel danno causato dai disordini cerebrali legati all'invecchiamento. E' quanto suggerisce uno studio condotto da scienziati Usa dei National Institutes of Health (Nih) sui moscerini della frutta. Secondo i risultati della ricerca, a innescare una reazione immunitaria distruttiva potrebbe essere il guasto del sistema di 'smaltimento dei rifiuti' nelle cellule del cervello. Gli autori del lavoro pubblicato su 'Cell Reports' hanno condotto sugli insetti degli esperimenti in cui hanno alterato l'attività di Cdk5, un gene che gli studi preclinici hanno indicato come importante per lo sviluppo del cervello nelle fasi iniziali e potenzialmente implicato in malattie neurodegenerative come la Sla, l'Alzheimer e il morbo di Parkinson.

In precedenza, i ricercatori avevano scoperto che l'alterazione di Cdk5 accelera il processo di invecchiamento genetico, causando nei moscerini morte prematura, problemi a camminare o volare, maggiori segni di danno neurodegenerativo al cervello. Nel nuovo studio, gli scienziati suggeriscono che l'alterazione di questo gene possa avere come esito la morte dei neuroni che rilasciano dopamina, specialmente nel cervello degli insetti più anziani.

Tipicamente, la malattia di Parkinson per esempio danneggia gli stessi tipi di cellule nell'uomo. Ulteriori esperimenti sui moscerini hanno suggerito che la perdita di neuroni potrebbe avvenire perché l'alterazione di Cdk5 rallenta l'autofagia, il sistema di smaltimento dei rifiuti cellulari che libera il corpo dalle cellule danneggiate in modo controllato e contenuto.

Questo 'meccanismo inceppato' a sua volta innesca il sistema immunitario facendo sì che attacchi i neuroni stessi, con un processo molto più 'disordinato' e diffuso rispetto all'autofagia. Il ripristino genetico del sistema dei rifiuti o il blocco delle risposte del sistema immunitario hanno avuto come effetto quello di evitare la riduzione dei neuroni della dopamina causata dall'alterazione di Cdk5. E gli autori hanno concluso che questa reazione a catena, in cui una rottura dell'autofagia innesca una reazione immunitaria distruttiva, potrebbe verificarsi anche nel cervello umano colpito da alcune patologie neurodegenerative. Prossimo passo: indagare ulteriormente su questi meccanismi, a caccia di nuovi bersagli terapeutici e strategie.

 


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