Farnetani, ma dal punto di vista psicopedagogico per me non andrebbero usati 

Le scuole sono iniziate da poche settimane e già si moltiplicano i malanni fra i bambini. "Non è un caso che 3 pediatri su 4 promuovano i grembiulini: li considerano utili per interrompere la circolazione di virus e infezioni da scuola a casa". Lo spiega all'AdnKronos Salute il pediatra Italo Farnetani, ordinario alla Libera Università Ludes di Malta, ricordando i risultati di un'indagine realizzata qualche tempo fa su un campione di 100 pediatri. "Il 76,5% - sottolinea - promuoveva il grembiulino proprio perché utile a interrompere il contagio: al ritorno da materna o asilo si mette nel cesto del bucato e i patogeni che aveva 'raccolto' vengono lavati via".

"Le mani e gli abiti possono essere infatti un veicolo di trasporto degli agenti infettivi, dal virus del mal di gola a quello dell'influenza, fino ai patogeni gastrointestinali", continua il pediatra. Dal canto suo, però, lo specialista è contrario al grembiule. "Questo perché dal punto di vista psicopedagogico crea una frattura troppo netta tra casa e scuola. La 'divisa' fa sentire al bimbo ancor più il distacco dalla famiglia e dall'ambiente domestico e, nel caso dell'inserimento, aumenterà il 'magone'".

Cosa fare allora? "Per me - consiglia Farnetani - la soluzione migliore è quella di cambiare non solo le scarpe, ma anche gli abiti al bambino quando rientra da scuola, mettendoli a lavare. Così si interrompe la circolazione dei patogeni e i bimbi non sono costretti a essere vestiti tutti uguali, come soldatini".

Ma questo non basta. "Occorre, e in questo è utile anche la scuola - aggiunge il pediatra - raccomandare ai genitori di curare il lavaggio delle mani, che deve essere effettuato sempre col sapone e non deve essere troppo rapido. Un'abitudine che deve essere ripetuta spesso, e sempre al momento di rientrare a casa da scuola".