Primi 1.000 giorni di vita, roadmap per benessere futuro
Primi 1.000 giorni di vita, roadmap per benessere futuro

Documento rivolto a genitori e operatori sanitari messo a punto dal Tavolo tecnico del ministero della Salute 

La conoscenza dei principali fattori di rischio per la salute e di quelli protettivi nei primi mille giorni di vita - che vanno all’incirca dal concepimento al secondo anno di età del bambino - può cambiare radicalmente le prospettive di salute dei propri figli, da piccoli e da adulti. E' l'obiettivo del documento 'Investire precocemente in salute: azioni e strategie nei primi mille giorni di vita', una sorta di roadmap per la salute e il benessere dei bambini e delle future generazioni rivolta a genitori, operatori sanitari e decisori politici, messa a punto dal Tavolo tecnico del ministero della Salute, a cui ha partecipato l’Iss insieme ad altri enti e società scientifiche. Il documento è online sul sito della Conferenza Stato-Regioni.

"E’ ormai dimostrato - spiega Domenica Taruscio, direttore del Centro nazionale malattie rare che ha contribuito alla stesura del documento in qualità di membro del tavolo tecnico - che gli stimoli e le informazioni che giungono al feto, attraverso la madre, e poi al lattante e al bambino, in questo periodo di massima plasticità ma anche di estrema vulnerabilità, determinano nell’immediato lo sviluppo di organi e tessuti, in primis il cervello; mentre nel medio e lungo termine, sono alla base dello stato di salute del singolo individuo e, nella misura in cui riescono ad innescare mutazioni ereditarie, di quello delle future generazioni. Alla luce di questo, la conoscenza dei fattori di rischio e di quelli protettivi, nonché della loro interazione con la suscettibilità genetica, diventa una priorità di salute pubblica".

"Tutti i genitori vogliono senz’altro il meglio per i propri figli - commenta Angela Spinelli, direttore del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Iss, membro anche lei del Tavolo tecnico - ma ancora pochi sanno che a tale scopo possono fare moltissimo perché questo meglio non è frutto del caso, bensì, in gran parte, di una genitorialità consapevole, che la conoscenza dei fattori di rischio e di quelli protettivi della salute nei primi mille giorni di vita contribuisce a formare. Naturalmente, la società intera deve farsi promotrice di scelte sane”.

"Con questo Documento - afferma Alberto Mantovani, tossicologo del dipartimento di Sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria dell’Iss, anche lui membro del tavolo ministeriale - abbiamo voluto fare il punto sulle principali conoscenze in materia e, tramite le raccomandazioni operative di cui il testo è ricco, sugli interventi possibili da mettere in campo attraverso un approccio integrato che, coinvolgendo genitori, operatori sanitari, amministratori e legislatori, possa favorire la nascita di una rete funzionale alla massima promozione della salute del bambino”.

 


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