S.Raffaele Milano, farmaco speranza per linfomi cerebrali senza cura
S.Raffaele Milano, farmaco speranza per linfomi cerebrali senza cura

Studio su 12 pazienti con molecola sperimentale ingegnerizzata, in 9 la malattia è regredita 

Dalla ricerca italiana la speranza di una cura per i linfomi primitivi del sistema nervoso centrale, tumori del sangue altamente aggressivi che rimangono confinati all'interno del cervello e per i quali manca al momento una terapia efficace. "Un farmaco antitumorale sperimentale dimostra oggi la sua sicurezza e i primi segni di efficacia", annuncia l'Irccs ospedale San Raffaele di Milano dove Andrés José María Ferreri, a capo dell'Unità di ricerca clinica Linfomi, ha coordinato lo studio pilota Ingrid condotto su 12 pazienti e pubblicato su 'Blood'. "Ben 9 pazienti su 12 hanno presentato una rapida e sostanziale regressione della malattia, senza tossicità rilevante", riferiscono dalla struttura del gruppo ospedaliero San Donato.

Protagonista del trial clinico una molecola messa a punto in oltre 15 anni di ricerca dal laboratorio di Angelo Corti, direttore della Divisione di Oncologia sperimentale del San Raffaele e professore ordinario all'università Vita-Salute San Raffaele, poi opzionata dall'azienda biotech MolMed che ha collaborato allo studio mettendo il farmaco gratuitamente a disposizione degli scienziati. I risultati "hanno di gran lunga superato le nostre aspettative iniziali", afferma Ferreri, e aprono la strada a studi di fase successiva che potranno testare l'efficacia del nuovo approccio su un numero maggiore di pazienti.

Il composto sperimentale si chiama Ngr-hTnf ed è una versione geneticamente modificata del fattore di necrosi tumorale Tnf, una proteina umana nota per la sua attività antitumorale, ma molto difficile da utilizzare in clinica a causa di un'elevata tossicità. Il gruppo di Corti ha pensato di ingegnerizzare il Tnf in modo da veicolarne dosi estremamente basse sui tumori ed esercitare un'azione più mirata. In sintesi, i ricercatori hanno modificato geneticamente il Tnf rendendolo in grado di riconoscere recettori presenti nei vasi sanguigni tumorali. "Secondo gli studi sperimentali che abbiamo condotto - evidenzia Corti - la molecola così ottenuta è in grado di raggiungere i vasi tumorali, di alterarne la permeabilità e di favorire la penetrazione dei farmaci antitumorali e l'infiltrazione delle cellule del sistema immunitario".

L'efficacia dell'Ngr-hTnf nel trattamento dei tumori solidi - ricorda una nota da via Olgettina - è stata oggetto di diversi studi clinici internazionali, come quello sul mesotelioma pubblicato nel 2018, che ha visto coinvolto anche il San Raffaele. Il team di Ferreri ha avuto l'idea di utilizzare la stessa molecola per colpire i vasi tumorali in pazienti affetti da linfoma del sistema nervoso centrale (Pcnsl). "Si tratta del primo impiego dell'Ngr-hTnf nel campo dei tumori del sangue - sottolineano dall'Irccs - e i risultati dello studio appena pubblicato sono molto promettenti".

Dodici pazienti con Pcnsl sono stati trattati con un protocollo che associa la molecola innovativa al protocollo immuno-chemioterapico R-Chop, di norma usato contro linfomi aggressivi che si manifestano in altre parti del corpo, ma poco efficace nei linfomi cerebrali primitivi per via dell'ostacolo rappresentato dalla barriera ematoencefalica. Questa struttura agisce infatti come un filtro e impedisce ai farmaci chemio e immunoterapici di raggiungere le cellule tumorali in quantità sufficiente. Grazie a tecniche avanzate di imaging cerebrale i ricercatori hanno però dimostrato che Ngr-hTnf, colpendo i vasi tumorali, è in grado di aumentare la permeabilità della barriera nei tumori e di permettere così il passaggio dei farmaci.

"Pur trattandosi di un primo studio pilota, in cui certificare sicurezza e tollerabilità sono gli obiettivi principali - precisa Ferreri - quanto ottenuto suggerisce un effetto sinergico di Ngr-hTnf con la chemioterapia e apre la strada a ulteriori ricerche che testino l'efficacia di questo trattamento su campioni più ampi".

I linfomi primitivi del sistema nervoso centrale derivano da una proliferazione anomala dei linfociti B nel sistema nervoso centrale. Sono piuttosto rari (costituiscono circa lo 0,5-1% di tutti i tumori cerebrali) e di difficile studio dal punto di vista biologico-molecolare, essendo confinati unicamente nel cervello. Lo studio della speranza è stato possibile grazie ai fondi della Leukemia and Lymphoma Society e al sostegno di MolMed Spa, mentre la scoperta originale della molecola Ngr-hTnf è stata possibile grazie al sostegno di Airc, Associazione italiana per la ricerca sul cancro.

 


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