Scoperta una nuova causa dell'osteoporosi maschile
Scoperta una nuova causa dell'osteoporosi maschile

Ricercatori dell'Università degli Studi di Padova scoprono ridotta sensibilità genetica al calcio 

Ossa fragili anche per lui. E ora da Padova i ricercatori mettono in luce una nuova causa dell'osteoporosi maschile: una ridotta sensibilità genetica al calcio. "L'osteoporosi è dovuta a un'alterazione dell'equilibrio tra il normale riassorbimento di tessuto osseo e la costruzione di nuovo tessuto - spiega all'AdnKronos Salute Carlo Foresta, ordinario di Endocrinologia all'Università degli Studi di Padova - e viene normalmente valutata e diagnosticata mediante la densitometria ossea. Ma se il problema è ben noto nella donna, nell'uomo è spesso trascurato".

Il paratormone (Pth), secreto dalle ghiandole paratiroidi, è fondamentale per il mantenimento della normale struttura dell'osso. E il recettore per il calcio regola la secrezione di Pth contribuendo all'equilibrio tra concentrazioni plasmatiche di calcio e struttura dell'osso. I ricercatori dell'Università di Padova, coordinati da Foresta, hanno presentato durante il convegno 'L'osteoporosi maschile: dalla biologia dell'osso al trattamento personalizzato', i risultati di uno studio che ha analizzato 300 pazienti ultrasessantenni inclusi nel progetto di screening dell'osteoporosi maschile 'Amos'. Ebbene, tra i maschi ultrasessantenni circa un terzo presenta osteopenia od osteoporosi senza evidenti segni clinici di questa patologia. In questi soggetti, è stata effettuata una indagine molecolare per studiare la struttura genetica del recettore del calcio che può esprimersi in varie isoforme.

I risultati "hanno dimostrato che nei soggetti affetti da osteoporosi era significativamente più espressa l'isoforma che conferisce al recettore una minore sensibilità al calcio. Come conseguenza di tale ridotta sensibilità, viene prodotto più Pth, con conseguente aumento del riassorbimento osseo e più elevate concentrazioni di calcio sierico", sintetizza l'esperto. Infatti, nei soggetti osteoporotici studiati è stata documentata una elevata concentrazione di Pth e calcio associate a una conseguente riduzione della densità ossea con manifestazione densitometrica di osteopenia/osteoporosi. In altre parole, il soggetto con ridotta sensibilità del recettore del calcio può essere paragonato a un'auto scarburata che, per andare alla stessa velocità di una normale, consuma molta più benzina.

I ricercatori propongono la valutazione di questa caratteristica genetica che può rappresentare un importante fattore di rischio per lo sviluppo di osteoporosi. I risultati di questo studio saranno pubblicati nel prossimo numero di 'Endocrine'.

 


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