Società italiana di cardiologia, Ciro Indolfi eletto presidente
Società italiana di cardiologia, Ciro Indolfi eletto presidente

Appello a Miur e ministero Salute, creare condizioni per trattenere in Italia giovani specialisti 

Ciro Indolfi è stato eletto nuovo presidente della Società italiana di cardiologia al termine del 79esimo Congresso nazionale Sic che si è tenuto a Roma. Classe 1954, sposato con un figlio, Indolfi è professore ordinario di Cardiologia, direttore della Cardiologia dell'Università Magna Grecia di Catanzaro, con esperienze internazionali negli Stati Uniti. Sono soprattutto i 1.600 giovani al centro dell'attenzione del nuovo presidente: "E' un dovere, oltre che una necessità - afferma - valorizzare, unire e potenziare queste forze giovani che nel campo della cardiologia possiede solo la Sic".

Tre i punti chiave della presidenza biennale, riferisce la società scientifica in una nota: puntare sul benessere dell'individuo prima che sulla cura delle malattie, valorizzare la ricerca e fermare l'emorragia dei laureati e ricercatori italiani verso l'estero, promuovere campagne educazionali per la popolazione, ferme da troppo tempo. Ma non solo. C'è la necessità, da parte della Sic, di coinvolgere il ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca e quello della Salute per creare i presupposti perché gli investimenti utilizzati per formare i giovani professionisti non vadano dispersi e finiscano in strutture all'estero.

"Formiamo i migliori giovani cardiologi d'Europa - sottolinea Indolfi - ma per la mancanza di opportunità lavorative e anche a causa dei piani di rientro di molte Regioni con il relativo blocco delle assunzioni, ormai in corso da 5-6 anni, li lasciamo 'fuggire' all'estero. Questo fenomeno ha dunque creato conseguenze che ora iniziano a essere davvero molto pesanti. E' necessario quindi creare le condizioni per il rientro dei nostri ricercatori, per garantire alla nostra cardiologia quel ruolo che la rende, da sempre, una delle migliori del mondo. Una di queste - precisa - è la creazione di una partnership con l'Unione europea e con la Società europea di cardiologia. Per questo progetto abbiamo bisogno della collaborazione dei due ministeri chiave coinvolti in questo processo: il Miur e la Salute. Noi facciamo un appello a queste Istituzioni, per creare i presupposti affinché gli investimenti utilizzati per formare questi professionisti, che sono tra i migliori al mondo, non vadano dispersi e finiscano in strutture all'estero".

 


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