Troppo sole e scottature per un bambino italiano su 4
Troppo sole e scottature per un bambino italiano su 4

Si conclude 'Il Sole per amico', campagna di prevenzione del melanoma promossa da Imi 

In Italia un bambino su 4 ha riportato almeno una scottatura solare nel corso della vita, e in un caso su 10 si tratta di una scottatura recente. Rispetto al passato c'è maggiore consapevolezza sui danni del sole, tanto che l'85% dei bambini utilizza creme solari ad alto fattore di protezione. Ma questi progressi lasciano ancora scoperta una quota consistente della popolazione, tra il 15 e il 20%, refrattaria a proteggersi con creme, magliette o cappellini. Sono alcuni dei risultati de 'Il sole per amico', la più grande campagna di prevenzione primaria sul melanoma mai realizzata in Italia, promossa a partire dal 2015 da Imi-Intergruppo melanoma italiano, con la collaborazione del ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, e il patrocinio del ministero della Salute e dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), resa possibile grazie a un'erogazione di Merck & Co. tramite della consociata italiana Msd.

Fulcro della campagna - sottolineano gli organizzatori - è stato un progetto educazionale sulla corretta esposizione al sole per gli alunni delle scuole primarie e le loro famiglie, che nell'arco di 2 anni scolastici ha coinvolto 300 scuole di 11 regioni, circa 50 mila alunni e oltre 4 mila docenti. Nell'ambito del progetto, Imi e Gised-Gruppo italiano studi epidemiologici in dermatologia hanno condotto uno studio epidemiologico su oltre 12 mila bambini e le rispettive famiglie. Due concorsi, inoltre, hanno coinvolto migliaia di bambini nella realizzazione di disegni, temi, recite ispirati ai contenuti della campagna.

Il melanoma - ricordano gli esperti - è il più aggressivo e temuto tumore della pelle, con un'incidenza più che raddoppiata negli ultimi 30 anni: in Italia sono oltre 100 mila le persone colpite e circa 13 mila i nuovi casi ogni anno. L'esposizione ai raggi Uv del sole e delle fonti artificiali è il principale fattore di rischio. I bambini sono stati i destinatari principali dell'iniziativa di sensibilizzazione, in quanto fascia di popolazione più a rischio per il melanoma. In particolare, le scottature prese nell'infanzia sono un fattore di rischio perché la pelle 'memorizza' il danno ricevuto e può innescare il processo patologico anche a diversi anni di distanza.

Le future iniziative di sensibilizzazione, dunque, potranno far leva sui risultati dello studio epidemiologico dal quale emerge che il 25,5% dei bambini ha riportato almeno una scottatura solare nel corso della vita, con una maggiore incidenza tra gli alunni di Sud e isole (28,2%), e il 9,4% dei bambini almeno una scottatura nei 12 mesi prima della rilevazione.

Circa l'85% del campione utilizza qualche volta o sempre creme solari, il 73,5% il cappellino, il 73,6% la maglietta, il 54,2% gli occhiali da sole. Permane quindi uno 'zoccolo duro' di popolazione (circa il 15%) che manifesta livelli non adeguati di consapevolezza e comportamenti non idonei riguardo all'uso di lettini abbronzanti, protezione solare e storia di conseguenti ustioni.

Il confronto con uno studio analogo condotto dal Gruppo Gised nel biennio 2000-2002 mostra comunque che il comportamento degli italiani rispetto all'esposizione solare è migliorato negli ultimi 15 anni, con una diminuzione del numero di scottature riportate nei 12 mesi precedenti, passate dal 13,8% al 9,4%, mentre l'uso di schermi solari è aumentato dal 71% nel 2002 all'85% nel 2016.

L'iniziativa dell'Imi, che ha recepito una delle indicazioni del Piano nazionale della prevenzione 2014-2018, relativa alla realizzazione di campagne di comunicazione sui rischi dell'eccessiva esposizione ultravioletta solare e artificiale, ha visto anche il coinvolgimento del mondo politico attraverso il promotore istituzionale della campagna Federico Gelli, membro XII Commissione Affari sociali della Camera: "Ho accettato di presentare la campagna ai miei colleghi parlamentari - afferma - perché sono pienamente consapevole dell'impatto del melanoma, un tumore della pelle troppo spesso sottovalutato che rappresenta una crescente emergenza socio-sanitaria".

"La campagna e il progetto educazionale sono stati voluti da Imi per contrastare la diffusione del melanoma, che sta diventando sempre più frequente tra i giovani adulti di 20-30 anni di età, e ormai rappresenta il secondo tumore per incidenza nella popolazione maschile e il terzo in quella femminile al di sotto dei 50 anni - afferma Giuseppe Palmieri, presidente Imi e responsabile Unità di genetica dei tumori, Istituto di chimica biomolecolare, Icb-Cnr Sassari - Insieme ad altre iniziative di sensibilizzazione, questa campagna potrà avere un impatto positivo a lungo termine nel ridurre l'incidenza del melanoma e, insieme al miglioramento della diagnosi precoce, contribuire alla diminuzione della mortalità".

"Il concetto più importante trasmesso ai bambini delle scuole primarie riguarda l'importanza di seguire le regole della fotoprotezione. Tra le principali "evitare le esposizioni eccessive e le conseguenti scottature soprattutto se si ha un fototipo 1 o 2; esporsi sempre gradualmente; evitare di farlo nelle ore centrali della giornata; utilizzare indumenti quali cappello con visiera, camicia o maglietta e occhiali da sole; usare creme solari adeguate al proprio fototipo", conclude Ignazio Stanganelli, referente per la dermatologia di Imi e presidente eletto Imi, professore associato all'università degli Studi di Parma e responsabile del Centro di oncologia dermatologica Irst Romagna.

 


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