Salute: voce a rischio per cantanti, esercizi e sistemi per prevenire disfonia

Studio Sapienza su 84 professionisti 

Roma, 23 ott. (Adnkronos Salute) - Dalla raucedine fino all'afonia: l'incubo per i virtuosi del bel canto si chiama disfonia. Un problema può minare una carriera, come nel caso della 'divina' Maria Callas, ma che può essere prevenuto con una serie di accorgimenti ad hoc. A puntare i riflettore sulle insidie per la voce dei cantanti è uno studio condotto da gruppo di Mario Fabiani, Dipartimento di Organi di Senso della Sapienza di Roma e pubblicato su 'Prevention & Research', che ha coinvolto 84 professionisti.

Il cantante "deve rendersi consapevole del proprio comportamento vocale", per poter "scongiurare la comparsa di problematiche che interferiscano negativamente con la sua professione", scrivono gli autori. Il team ha esaminato 64 cantanti fra soprani, mezzosoprani, contralto, tenori, baritoni e bassi (30 maschi e 54 femmine), di cui 43 sotto i 35 anni, impegnati in lirica, musica classica, soul, gospel, pop e rock. Il campione è stato sottoposto a visita foniatrica, fibrolaringoscopia, questionari Mshi (Modern Singer Handicap Index) e Cshi (Classical Singer Handicap Index), e a Mdvp (Multidimensional Voice Program).

L'analisi ha mostrato che numerosi cantanti erano affetti da disturbi respiratori (34,5%), allergie (32%), reflusso (24%), alcuni fumavano regolarmente (26%) e altri bevevano alcolici (15%). Tutti fattori, anche compresenti, considerati elementi di rischio per la salute dello 'strumento di lavoro' di questi professionisti: la voce. (segue)

(Adnkronos Salute) - Il team ha anche visto che non tutti i cantanti preparavano la voce con esercizi ad hoc prima delle prove e pochissimi (solo 9) eseguivano quelli di 'rilassamento' dopo gli esercizi. Non solo, nella vita normale 44 cantanti hanno riferito di parlare normalmente ad alta voce e 45 di essere costretti a farlo in ambienti vasti e rumorosi. Risultato? Quindici soggetti sono stati sottoposti ad almeno una visita fonoiatrica e 12 hanno dovuto sottoporsi a una terapia. Insomma, secondo i ricercatori la presenza "anche in contemporanea" di diversi fattori di rischio, oltre al tipo di professione e all'abitudine diffusa di sforzare la voce anche nella vita privata, espone i cantanti al rischio disfonia.

E se solo l'11% trascura gli esercizi di riscaldamento, è importante comunque sensibilizzare di più questi professionisti sull'importanza della prevenzione. "E' auspicabile l'integrazione tra le competenze di foniatri, logopedisti e maestri di canto, che si pongano come obiettivo comune la prevenzione dei disturbi associati al canto professionale", scrivono gli autori. Ma in pratica, cosa fare per non sovraffaticare la voce? Secondo gli esperti sarebbe importante invitare i cantanti al rispetto delle regole di igiene vocale per evitare gli abusi, adottare un'attitudine di 'esercizi' che minimizzi i rischi dell'iperlavoro, con in più un autocrontrollo della voce mirato all'autoprotezione.

 


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