Doping: da scienziati nuovo metodo per rilevarlo, 1.000 volte più sensibile

E' una variante della tecnica della 'spettrometria di massa' già usata da agenzie 

Milano, 18 mar. (Adnkronos Salute) - (Embargo alle 01.00 di domani) - Mentre il mese scorso i migliori atleti del mondo si misuravano con le gare delle Olimpiadi invernali, dietro le quinte i medici e gli scienziati erano impegnati in un'altra battaglia, quella contro il doping. La missione? Assicurarsi che nessuno sportivo traesse vantaggi sleali da sostanze dopanti vietate. Una sfida che oggi ha a disposizione una nuova arma, svelata per la prima volta al 247esimo National Meeting & Exposition dell'American Chemical Society (Acs): un test per sostanze dopanti mille volte più sensibile di quelli utilizzati oggi.

"Ci sono alcuni dati che sfuggono al controllo dell'analista: la quantità di dopanti assunta e quanto tempo prima l'atleta vi ha fatto ricorso. L'unico aspetto che si può invece gestire è la sensibilità del metodo su cui si basa il test - spiega Daniel Armstrong, lo scienziato che ha guidato il team - L'obiettivo è stato sviluppare una tecnica ultra-sensibile che estenda la finestra di indagine. E in questo momento il nostro è forse il test più sensibile al mondo".

Hongyue Guo, uno studente laureato nel laboratorio di Armstrong, all'University of Texas di Arlington, ha spiegato che la nuova strategia è una semplice variazione di una comune tecnica chiamata 'spettrometria di massa'. L'International Olympic Committee, l'Agenzia anti-doping Usa e altri organismi la usano abitualmente per assicurarsi che gli atleti siano puliti. La spettrometria di massa separa composti in massa o peso, e consente di determinare i componenti di una miscela. Nel caso delle sostanze dopanti, i tecnici utilizzano il metodo per trovare le 'briciole' lasciate in sangue, urina o altri fluidi corporei. (segue)

(Adnkronos Salute) - Poiché alcuni dei pezzi, o metaboliti, sono piccoli e hanno una carica negativa, potrebbero non produrre un segnale abbastanza forte da essere rilevato dagli strumenti. Specialmente nel caso degli stimolanti, come anfetamine o 'speed', che aumentano la vigilanza e riducono il senso di stanchezza di un atleta.

Il metodo a cui il laboratorio di Armstrong ha aperto la strada si chiama 'Piesi' e raccoglie molti di questi pezzettini di sostanze insieme, passaggio che li rende più evidenti al rilevatore. Finora Guo ha utilizzato Piesi per rilevare diversi tipi di steroidi e stimolanti, così come l'alcol, e ha dimostrato che la tecnica è spesso abbastanza sensibile per rilevare una parte per miliardo del metabolita di una sostanza dopante nelle urine.

Un risultato che, spiega lo scienziato, è fino a 1000 volte superiore rispetto ai metodi esistenti. Il nuovo metodo richiede solo l'aggiunta di un ingrediente alle procedure già esistenti di spettrometria di massa e il prodotto chimico è già in commercio e poco costoso. Ora, conclude Armstrong, basta solo che le agenzie anti-doping acquiscano rapideamente l'informazione.

 


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