Salute: crisi colpisce giovani, malati cronici aumentati del 10% in 5 anni

L'allarme della Simi, colpa dei 'tagli' a spese per dieta e sport 

Milano, 26 ott. (Adnkronos Salute) - In era di crisi e austerity anche la salute dei più giovani paga un conto salato: fra 25 e 44 anni quasi due milioni di italiani hanno due o più malattie croniche, fra 45 e 55 anni sono oltre 3 milioni, con un incremento di circa il 10% rispetto a 5 anni fa. E' l'allarme lanciato oggi a Roma dagli esperti riuniti per il 114esimo Congresso nazionale della Società italiana di medicina interna (Simi), in programma fino al 28 ottobre. Per i medici internisti il peggioramento della salute in queste fasce d'età è attribuibile "soprattutto alla crisi economica che non consente uno stile di vita adeguato, fatto di alimentazione sana, movimento, prevenzione attraverso check-up regolari".

In pratica gli italiani hanno attuato una personale 'spending review' riducendo gli 'investimenti' in salute ed esponendosi così a "una probabilità due volte e mezzo più alta di sviluppare malattie croniche come diabete ipertensione, bronchiti che vanno ad aggiungersi a quelle autoimmuni come le sindromi metaboliche, le patologie reumatologiche, epatologiche e intestinali sempre più diffuse", avvertono gli esperti. La conseguenza è che l'età dei pazienti con problemi di salute cronici si sta abbassando e sono sempre di più i 'giovani adulti' con almeno 2 patologie indipendenti.

La pressione alta e un po' d'anemia, la glicemia fuori dai limiti e qualche aritmia cardiaca, un'artrosi fastidiosa insieme alla bronchite cronica per colpa delle sigarette. Tutto questo succede a 12 milioni di connazionali: la maggioranza ha più di 55 anni e fra gli over 75 sono 7 su 10, pari a poco meno di 4,5 milioni, a combattere con almeno due patologie. Le multi-morbilità negli under 55 sono in crescita, come denunciano i medici internisti, e soprattutto possono comportare un carico di 'effetti collaterali' non da poco: ben prima di essere anziani, nella fascia d'età fra i 25 e i 55 anni, gli italiani oggi assumono in media 4-5 farmaci a testa e 1 su 5 è esposto al rischio di terapie inappropriate a causa delle cure multiple per le proprie malattie. (segue)

(Adnkronos Salute) - "Nei giovani adulti stili di vita inadeguati, fatti di diete poco equilibrate e sane, di sedentarietà e cattive abitudini come il fumo o l'alcol, contribuiscono a provocare un sempre maggior numero di casi di patologie metaboliche, cardiovascolari, respiratorie che vanno dall'ipertensione al diabete, alla bronchite cronica - spiega Gino Roberto Corazza, presidente Simi - La crisi economica oggi rende più fragile la popolazione anche nelle fasce più giovani, perché compromette la possibilità di compiere scelte di salute: per molti è diventato difficile, oltre che acquistare cibi sani o permettersi un abbonamento in palestra, perfino prendere l'auto per andare a correre al parco o fare analisi di routine".

Lo stress che ne deriva, continua l'esperto, "è una minaccia per il sistema immunitario, che si indebolisce stimolando la risposta contro agenti innocui e facilitando perciò la comparsa di malattie autoimmuni, se la risposta è diretta contro proteine del proprio organismo come nel caso della celiachia o della malattia di Crohn che spesso si accompagnano ad altre malattie autoimmuni oculari, reumatologiche endocrine e pneumologiche". Oggi, riflette Corazza, "ci troviamo sempre più spesso di fronte a una nuova 'specie' di pazienti complessi con multi-morbilità, un insieme di malattie che minacciano lo stato di salute complessivo e non si possono affrontare applicando le linee guida per ogni singola patologia, pena il rischio di sottoporre i pazienti fin da giovani a politerapie con tutti i rischi che ne derivano".

"Occorre - aggiunge Alessandro Nobili, responsabile del Laboratorio di valutazione della qualità delle cure dell'Istituto Mario Negri di Milano - un approccio onnicomprensivo in cui individuare le priorità, cucendo la terapia addosso al singolo caso dopo aver riconosciuto quale sia la malattia principale da affrontare e rivalutando il paziente una volta all'anno". In Italia ci sono oltre 11 mila 'Dottor House', i medici internisti, addestrati per giungere a una diagnosi, anche la più complessa, con conoscenze che spaziano in quasi tutte le discipline mediche. Questi medici gestiscono oltre 39 mila posti letto e più di 1,2 milioni di ricoveri l'anno.

 


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