Sanità: Lancet, possibile azzerare morti insufficienza renale entro 2025

Direttore rivista e nefrologo Remuzzi, una sfida da vincere 

Milano, 23 gen. (Adnkronos Salute) - "Zero morti per insufficienza renale acuta nel mondo entro il 2025". Una sfida che si può vincere, secondo Giuseppe Remuzzi, presidente della Società internazionale di nefrologia, co-autore insieme al direttore di 'Lancet' Richard Horton di un articolo pubblicato sulla rivista medico-scientifica. L'intervento racconta la storia di un contadino boliviano di 28 anni, padre di due bambini, ricoverato in ospedale per insufficienza renale acuta: i reni non funzionano più e se non si interviene presto morirà. Ma nell'ospedale dove l'uomo è stato ricoverato sono attrezzati per fare la dialisi peritoneale. In pochi giorni migliora, la sua funzione renale a poco a poco riprende e dopo qualche settimana l'uomo è completamente guarito e può ritornare al suo lavoro e ai suoi figli.

Purtroppo, sottolineano Remuzzi e Horton nell'articolo, nel mondo storie come questa hanno spesso un esito diverso. Ogni anno oltre 13 milioni di persone muoiono di insufficienza renale acuta. E di queste, 11 milioni vivono nei Paesi a basso reddito. Per la stragrande maggioranza si tratta di giovani adulti, persone attive la cui perdita costituisce un grave danno per le società socio-economicamente fragili di cui fanno parte. Il problema è che nei Paesi poveri la dialisi non è quasi mai disponibile: vi può accedere meno del 5% dei pazienti che ne avrebbero bisogno, specie nell'Africa sub-sahariana. Soprattutto perché costa e perché per farla serve una certa organizzazione. (segue)

(Adnkronos Salute) - "In realtà il costo è sì elevato ma per l'emodialisi (che richiede apparecchiature complesse, personale addestrato, eccetera) - precisano gli esperti - non per la dialisi peritoneale, che può essere altrettanto efficace e consentire di curare l'insufficienza renale acuta come dimostrano esperienze oltre che in Bolivia, in Tanzania e in altri Paesi in via di sviluppo".

Remuzzi, direttore Ricerca dell'Istituto Mario Negri di Bergamo, come presidente dell'International Society of Nephrology ha deciso di lanciare il programma globale '0 by 25': "Zero morti da insufficienza renale acute entro il 2025. Con la collaborazione di tutti si può fare". L'obiettivo è "che l'accesso alle cure per l'insufficienza renale acuta sia considerato un diritto fondamentale dell'uomo". Il piano d'azione prevede 4 punti: "Sviluppo di un modello per fornire programmi di prevenzione al livello locale; costituzione di piccole unità di diagnosi e pronto intervento per le aree remote comprendenti anche dotazioni per la dialisi peritoneale d'urgenza; sviluppo di centri ospedalieri specializzati per la cura dei pazienti con insufficienza renale acuta in condizioni critiche; coinvolgimento dei responsabili delle istituzioni sanitarie pubbliche".

 


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