Trapianti: da scienziati Usa reni bioingegnerizzati, funzionano in ratti

Creati su impalcatura di organi spogliati da cellule viventi, hanno prodotto urina 

Milano, 15 apr. (Adnkronos Salute) - Sono un capolavoro della bioingegneria: reni costruiti sull'impalcatura di organi spogliati di tutte le cellule viventi, lo stesso approccio usato in precedenza per creare cuore, polmoni e fegato bioartificiali. Li ha sviluppati un team di ricercatori Usa del Massachusetts General Hospital (Mgh). Per il momento si tratta di reni di ratto: i ricercatori li hanno testati sia in laboratorio che dopo il trapianto sui roditori e funzionano, producono urina.

Nello studio pubblicato su 'Nature Medicine', il team descrive i passaggi attraverso cui hanno ricostruito i reni. "L'unicità di questo approccio - spiega Harald Ott, dell'Mgh Center for Regenerative Medicine, autore senior della ricerca - è che l'architettura dell'organo originario viene preservata, e così l'innesto che ne esce fuori può essere trapiantato come un qualunque rene di donatore e connesso al sistema vascolare e delle vie urinarie del destinatario. Se la tecnologia potrà essere applicata a reni di dimensioni 'umane', i pazienti che soffrono di insufficienza renale che stanno aspettando la donazione di un organo o che non sono candidati al trapianto, potrebbero teoricamente ricevere nuovi organi realizzati con le loro stesse cellule".

Questo lo scenario. L'approccio usato in questo studio punta a ingegnerizzare l'organo di un donatore, con una tecnologia scoperta da Ott quando aveva un assegno di ricerca all'università del Minnesota. (segue)

(Adnkronos Salute) - Il primo passo è rimuovere le cellule viventi dal rene con una soluzione detergente e poi ripopolare l'impalcatura di collagene che rimane con un tipo appropriato di cellule, in questo caso cellule endoteliali umane per sostituire il rivestimento del sistema vascolare e cellule del rene ricavate da ratti neonati. Gli scienziati prima hanno 'decellularizzato' i reni del ratto per avere una conferma del fatto che la struttura complessa dell'organo potesse essere preservata. E poi hanno anche mostrato che la tecnica funziona su una scala più ampia, con cellule ricavate da reni del maiale e dell'uomo.

Gli organi bioingengerizzati trapiantati nei ratti hanno iniziato a produrre urina non appena l'offerta di sangue è stata ripristinata, senza alcun segno di sanguinamento o formazione di coaguli. La funzione generale degli organi rigenerati era però significativamente ridotta rispetto a quella dei normali reni sani, cosa che i ricercatori ritengono possa essere attribuita all'immaturità delle cellule neonatali utilizzate per ripopolare il 'ponteggio'. Su questo i ricercatori stanno lavorando per implementare la funzione dei nuovi organi.

 


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