Cantù, progetto per potenziare Neuropsichiatria infantile

 

Cassa rurale e Associazione Silvia insieme per potenziare la Neuropsichiatria infantile dell’ospedale di Cantù. Grazie al progetto ideato dalla banca e dalla onlus, il servizio del presidio Sant’Antonio Abate può contare dal 30 giugno su tre nuove figure professionali che si aggiungono all’organico ospedaliero. Si tratta di due psicologhe (Valentina Cittadino e Erika Mortadelli) e di una terapista della neuro-psicomotricità (Federica Micucci) che si occuperanno dei bambini in carico al reparto per quindici ore settimanali ognuno per due anni.

L’obiettivo del progetto, presentato stamattina nella sede della Cassa Rurale a Cantù, è rendere più tempestiva la diagnosi dei disturbi dello sviluppo e i successivi interventi riabilitativi, incrementare il sostegno psicoeducativo alle famiglie e potenziare gli interventi a favore dell’integrazione scolastica riducendo così le liste d’attesa. In particolare, per accorciare i tempi della “prima visita” neuropsichiatrica e per avviare il più precocemente possibile il percorso psicologico e riabilitativo per la fascia d’età 0-6 anni. L’impegno economico previsto è di 90 mila euro, il 50% a carico della Cassa e il 50% a carico dell’associazione, che si è presa il compito di coprire la sua parte anche facendo da collettore di donazioni con chi vorrà condividere l’iniziativa.

Complessivamente l’Unità operativa di neuropsichiatria dell’azienda ospedaliera Sant’Anna di Como si occupa di 2.500 tra bambini e giovani adolescenti ogni anno. Di questi, 500 sono i piccoli e giovani pazienti seguiti dalla Neuropsichiatria del presidio di Cantù. Chi volesse contribuire al progetto, può effettuare un bonifico sul conto corrente di Silvia Onlus, Iban: IT 80 M 08430 51060 000000 960436 con causale “Progetto Neuropsichiatria”.

 


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