Tumori: forma rara al naso per 300 italiani l'anno, chirurgia diventa mininvasiva

Forma naso-paranasale č 3% di neoplasie vie aereodigestive superiori 

Roma, 9 mag. (Adnkronos Salute) - Novitā in arrivo per i tumori naso-paranasali, che colpiscono ogni anno circa 300 italiani. Tumori rari, dunque, meno dell'1% del totale e circa il 3% di quelli delle vie aerodigestive superiori, spesso diagnosticati in ritardo a causa della complessitā della sede anatomica, e seri, per la facile compromissione di strutture limitrofe importanti, quali il cervello o i vasi del collo. Ma per questa malattia sono eccellenti i risultati raggiunti con la chirurgia minivasiva, fra i temi del congresso 'Nose & Face World Rome 2012' che si apre oggi nella Capitale, che raccoglie oltre 700 specialisti da tutto il mondo.

"Precisa, efficace, radicale, grazie all'ottimizzazione dell'immagine del campo chirurgico - ha spiegato Paolo Castelnuovo, co-presidente del congresso e direttore della Clinica otorinolaringoiatrica all'Universitā dell'Insubria di Varese - la chirurgia per via endonasale dā notevoli benefici nella riduzione delle complicanze e dei tempi di ospedalizzazione, nella rapiditā di recupero post-operatorio e in risultati migliori a lungo termine. L'introduzione delle tecniche di ricostruzione per via endonasale ha consentito di poter asportare in maniera radicale selezionate neoplasie maligne nasosinusali con estensione intracranica e di ricostruire l'area utilizzando tessuto prelevato dalla coscia del paziente. A oggi nel nostro gruppo italiano (Clinica otorinolaringoiatrica e neurochirurgica delle universitā di Brescia, Pavia e Varese) sono stati operati con questa metodica 320 pazienti affetti da tumori maligni nasosinusali, 950 tumori benigni nasosinusali e circa 600 lesioni sellari e parasellari, quali gli adenomi ipofisari".

"Dinanzi a noi - conclude il chirurgo - si aprono nuovi scenari per il futuro come l'espansione progressiva delle indicazioni nel trattamento chirurgico delle patologie della fossa cranica media e posteriore per via transnasale, la gestione endoscopica di neoformazioni intraorbitarie e l'applicazione della chirurgia robotica. La ricerca anatomica in laboratori dedicati dove poter sperimentare nuove tecnologie, la collegialitā e multidisciplinarietā nelle decisioni terapeutiche rappresentano la via da seguire per un ulteriore sviluppo di questi approcci chirurgici mini-invasivi".

 


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