Psichiatria: esperti, 2 anni per diagnosi schizofrenia, giovani più a rischio

Fase maggior insorgenza 18-28 anni, in 1 anno senza cura si perde 5% volume cervello 

Milano, 7 nov. (Adnkronos Salute) - La schizofrenia colpisce almeno 245 mila persone in Italia. E i giovani sono i soggetti più a rischio, dal momento che l'adolescenza e la prima età adulta sono una fase critica della vita per lo sviluppo neurale e cerebrale. Il periodo di maggior insorgenza della malattia è proprio fra i 18 e i 28 anni.

E, nonostante non sia una malattia rara, ancora oggi chi ne soffre convive in media per oltre 2 anni con i propri disturbi senza ricevere una diagnosi precisa, pur essendo venuti a contatto con diversi medici. "Questo tempo, la cosiddetta Duration of untreated psychosis, deve essere assolutamente ridotto. Più la psicosi procede più danni provoca: in un anno un malato perde quasi il 5% del volume del cervello", spiega Carlo Altamura, presidente eletto della Società italiana di psicopatologia. L'occasione per fare il punto sulla schizofrenia è stato un evento - 'Menti in movimento. Esperienze dentro la schizofrenia' - promosso da Janssen Italia che ha messo a disposizione uno speciale simulatore in grado di riprodurre le allucinazioni uditive e visive tipiche di questa malattia.

E' stato dunque possibile mettersi 'nei panni' di una persona affetta dalla patologia e provare sulla propria pelle le sensazioni, lo stress e i disagi che i pazienti affrontano quotidianamente. L'iniziativa ha ricevuto il patrocinio del Comune di Milano, dell'Ordine dei giornalisti, della Società italiana di psichiatria, della Società italiana di psicopatologia e della Società italiana di psichiatria biologica, e ha visto anche la partecipazione di Associazioni pazienti - Progetto Itaca, Aitsam - e della Caritas Roma. (segue)

(Adnkronos Salute) - Disagi che si sommano allo stigma sociale che ancora pesa su chi soffre di schizofrenia, assicurano gli esperti che sottolineano l'importanza di una diagnosi e un intervento precoce. "E' una malattia che ha un notevole impatto in termini esistenziali, sociali ed economici", riflette Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria (Sip). La schizofrenia è fra le prime 20 patologie per anni di vita persi a causa della disabilità. La spesa sanitaria indotta è pari all'1,5-3% del budget annuale della sanità nei paesi industrializzati, assorbito per circa il 50% dai costi indiretti.

E la persona che ne soffre "è spesso oggetto di un vero e proprio distanziamento sociale - spiega Luigi Ferrannini della Sip - uno stigma che si fonda su pregiudizi e paure e che è aumentato in questi anni". E i media non aiutano, sottolineano gli esperti: nel 74% dei casi la parola schizofrenia viene usata come 'sinonimo' di imprevedibilità o doppiezza (per esempio governo schizofrenico), continuano gli specialisti, e le persone che ne sono affette sono ritenute pericolose. Ma al contrario, assicurano gli psichiatri, la maggioranza di questi malati non sono violenti. Anzi la malattia aumenta la probabilità di subire reati e sfruttamento.

Non solo, assicura Emilio Sacchetti, presidente eletto della Sip: con le cure disponibili oggi (terapia farmacologica, psicoterapia e interventi psicosociali e riabilitativi), "nel 60% dei casi il malato migliora notevolmente e spesso raggiunge una buona qualità di vita con apprezzabili possibilità di inserimento socio-lavorativo". Secondo gli esperti, un terzo dei pazienti può riprendersi completamente mentre un terzo avrà bisogno di continuare la terapia. Ma come accade per tutte le malattie croniche, rileva Sacchetti, i pazienti con schizofrenia sono in oltre il 40% dei casi scarsamente aderenti al progetto terapeutico per questo è necessario pianificare interventi specifici".

 


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