Salute: circa 85 mila italiani 'malati' shopping compulsivo

Psichiatra, patologia da non sottovalutare, ma si può guarire 

Roma, 19 nov. (Adnkronos Salute) - Lo shopping compulsivo è una dipendenza comportamentale che appartiene alle patologie psichiatriche gravi e a soffrirne "è l'1,7 per mille della popolazione adulta, circa 85 mila italiani). Ma con un decremento negli ultimi 5 anni evidente legato alla crisi economica", spiega all'Adnkronos Salute Massimo Di Giannantonio, docente di Psichiatria all'università D'Annunzio di Chieti che commenta la sentenza della Cassazione che ha negato al coniuge malato di 'shopping compulsivo' il diritto agli alimenti in caso di separazione. Confermando il no all'assegno di mantenimento nei confronti di una signora pisana, P.M., separata dal marito, che non riusciva a frenarsi negli acquisti e, arrivando anche a sottrarre soldi ai familiari, faceva spese sempre più frequenti e dispendiose comprando vestiti, borse, gioielli costosissimi.

"La sindrome da shopping - sottolinea Di Giannantonio - è un comportamento auto ed etero lesivo. Autolesivo dei propri interessi, dell' autonomia e della capacità di giudizio. Eterolesivo perché aggredisce le basi economiche della famiglia, del partner e dei figli. Oggi - aggiunge - esistono però dei protocolli terapeutici nuovi che prevedono l'assunzione di farmaci specifici per curare questa patologia".

Ma si può guarire se si è malati di shopping? "Certo - risponde lo psichiatra - ma deve essere fatta una diagnosi accurata da parte dello specialista e ci vuole molta buona volontà, sia dell'intera famiglia che del soggetto. Ma si può arrivare ad uscire da questo tunnel in 18-24 mesi". (segue)

(Adnkronos Salute) - La 'febbre' che porta a bruciare bancomat e carte di credito in spese incontrollabili e spesso inutili "è dunque il sintomo di una dipendenza comportamentale ormai ben conosciuta e classificata" dalla 'Bibbia della psichiatria "come molto grave. E' importante ricordare - dice Di Giannantonio - che le psicopatologie vengono classificate per le conseguenze che comportano per i soggetti portatori e per quanti vengono a contatto con loro. In questo casi parliamo di sofferenza grave e di un danno pesante".

Non solo economico: "Si tratta di persone che vengono meno ai doveri nei confronti dei figli, del marito della moglie. Che trascurano il lavoro, o anche la cura di sè. La sindrome da shopping compulsivo, insomma, lede e distrugge gli assi della realtà di una persona, portandola a un comportamento auto ed eterodistruttivo". Dunque la Cassazione, secondo lo psichiatra, "nella sua logica ha ravvisato in questo comportamento l'incapacità di un rapporto normale con i componenti della famiglia, sanzionando un comportamento che - conclude - è gravemente patologico". E necessita di cure.

 


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