Tumori: Airo, in Italia 361 acceleratori lineari, 1 su 4 ha più di 10 anni

Esperto, ancora divario Nord-Sud per qualità tecnologie centri radioterapia 

Roma, 3 set. (Adnkronos Salute) - In Italia sono presenti 184 centri di radioterapia oncologica: 83 al Nord, 51 al Centro e 50 al Sud. Il parco macchine tecnologico è composto da 361 acceleratori lineari, strumenti indispensabili per effettuare le terapie oncologiche sui pazienti. Ma il 25% di questi apparecchi ha più di 10 anni. A stabilirlo è il report del Associazione italiana di radioterapia oncologica (Airo) che evidenzia anche altre criticità. Il nostro Paese è sotto lo standard europeo, che prevede 7-8 acceleratori ogni milione di abitanti. La media è di 6 macchine ogni milione di abitanti. Con Regioni come la Lombardia, dove sono presenti 70 acceleratori, e altre dove questo dato diventa allarmante: in Calabria ci sono 6 acceleratori.

"Un ospedale con un reparto di radioterapia deve avere almeno due acceleratori lineari - afferma all'Adnkronos Francesco Lucà segretario del Sindacato nazionale radiologi - sono macchine necessarie per la cura dei pazienti colpiti da neoplasia. Negli ultimi anni la qualità delle macchine è migliorata, non sono più così diffuse come in passato tecnologie obsolete. Ma rimane una grossa disparità tra l'offerta degli ospedali del Nord rispetto a quelli del Sud, come la Calabria. Anche se la Sicilia, ad esempio, ha fatto notevoli passi in avanti".

(Adnkronos Salute) - Il report cataloga anche altri tipi di tecnologie utilizzate nella radiodiagnostica oncologica. Nei centri italiani sono presenti anche 19 tomoterapie. Mentre sono 6 le 'Gamma Knife' (la strumentazione radiochirurgia per le patologie cerebrali) e sono otte le 'Cyber Knife', l'ultima evoluzione delle Gamma. Ad avere il 'Vero System', l' acceleratore lineare di nuovissima concezione che ruota attorno al paziente, sono solo tre centri della Penisola. Infine c'è solo un centro che offre l'adroterapia, una forma di radioterapia a fasci esterni che utilizza fasci di protoni, neutroni o ioni positivi per il trattamento dei tumori.

"Le macchine per la radioterapia vanno cambiate entro un massimo di 8-10 anni - sottolinea Lucà - altrimenti diventano obsolete. E in ogni centro dovrebbero essere presenti almeno due acceleratori lineari in modo tale che in caso di guasto o manutenzione non venga interrotto il servizio e le cure ai malati".

Infine secondo Lucà ci sono alcune situazioni in Calabria che meriterebbero attenzione. "L'ospedale di Reggio Calabria aveva un buon centro di radioterapia - sottolinea - oggi però molti pazienti devono andare a Messina o a Catanzaro. Inoltre in molte strutture c'è non solo un problema di operatività delle macchine, ma anche della carenza o di una cattiva distribuzione sul territorio del personale tecnico specializzato".

 


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