Medicina: reumatismi gravi e 'pancione', a Pavia diventare mamma si può

Al S.Matteo 150 madri grazie a primo studio che scopre malattie autoimmuni sommerse 

Milano, 30 ott. (Adnkronos Salute) - Aspettare un figlio senza sapere di soffrire di una grave malattia reumatica, che potrebbe anche uccidere il bebè. Capita a 4 future mamme su 100, colpite da patologie autoimmuni non ancora diagnosticate che possono avere "conseguenze devastanti" per la gravidanza, avvertono gli esperti. Oggi però anche queste donne possono scoprire in tempo il problema che le minaccia, senza dover rinunciare alla gioia di un figlio. Lo studio della speranza è firmato dai medici del Policlinico San Matteo di Pavia, e permette di prevedere e gestire il rischio di aborto spontaneo, morte fetale e parto prematuro nelle pazienti che soffrono di malattie reumatiche misconosciute. La ricerca è partita nel 2005 su 2.500 donne, che a quasi 7 anni dall'avvio dello studio sono salite a 3.940. Di queste, 165 erano malate e 153 hanno potuto portare a termine la gravidanza.

Lo studio, "unico al mondo", assicurano dalla Fondazione Irccs pavese, è stato condotto dal direttore di Reumatologia Carlo Maurizio Montecucco, e dal direttore di Ginecologia Arsenio Spinillo, e si è guadagnato nei mesi scorsi la pubblicazione su 'Annals Of Rheumatic Diseases'. Grazie a questa ricerca, è possibile individuare prima della gravidanza la presenza di malattie reumatiche autoimmuni. Lo studio ha confermato la presenza di queste patologie non diagnosticate nel 4% delle donne seguite e ha permesso di inserire le future mamme in un programma di gravidanza a rischio. Le pazienti sono state monitorate durante i 9 mesi di attesa e trattate con le terapie più opportune, e con un approccio multispecialistico.

"Fino ad ora i sintomi di alcune malattie reumatiche erano talmente lievi che le patologie non venivano individuate per tempo - spiega Montecucco - Ora, invece, grazie a questo studio è possibile prevederle e trattarle, per evitare o minimizzare le conseguenti complicazioni". "Alle donne - riferisce Spinillo - è stato chiesto di compilare un questionario con una decina di domande al momento della prima ecografia, per selezionare proprio quelle colpite dalla malattia reumatica senza saperlo. Ciò ha permesso di metterle sotto stretta sorveglianza e curarle per minimizzare rischi che, per il bambino, possono essere anche mortali. L'obiettivo ora è pianificare la gravidanza riducendo al minimo i rischi connessi a queste malattie".

 


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