Salute: 120 mln di europei con malattie reumatiche, assorbono 25% costi sanitari

 

Madrid, 12 giu. (Adnkronos Salute) – Articolazioni, muscoli, tendini e non solo. I ‘bersagli’ delle malattie reumatiche, oltre 100 tipi diversi di patologie “sono molteplici. E si stima che oltre 120 milioni di persone in Europa ne soffrano. Si tratta di una famiglia di malattie che assorbe circa il 25% dei costi sanitari totali dei Paesi europei”. E’ il quadro tratteggiato da Maxime Dougados, presidente Eular 2013, all’apertura ufficiale dei lavori del Congresso in corso a Madrid. Anche per questi numeri “il nostro incontro ha attirato migliaia di specialisti, che faranno il punto sulla ricerca e sulle novità diagnostiche e terapeutiche, in un appuntamento che si conferma il primo al mondo nel settore”.

Due persone si cinque con una malattia reumatica hanno dei problemi nello svolgere normali attività quotidiane, e queste patologie sono la seconda causa che spinge a rivolgersi a un medico. Dolore, rigidità, immobilità pesano anche su produttività e capacità di lavorare. “Ridurre l’impatto di queste malattie sui singoli e la società, migliorare i trattamenti, la prevenzione e la riabilitazione e promuovere ricerche traslazionali che abbiano un reale impatto nella cura del paziente” sono fra gli obiettivi di Eular (Lega europea contro le malattie reumatiche) racchiuse nella Vision 2020 e ricordati da Dougados. Ma gli esperti riuniti a Madrid hanno anche annunciato il lancio dell’European Rheumathology Research Foundation (Errf), una fondazione indipendente e no profit che punta proprio a promuovere la ricerca nelle malattie reumatiche e muscoloscheletriche. (segue)

(Adnkronos Salute) - La Errf sosterrà ricerche di qualità convogliando fondi da partner commerciali e non. “La fondazione punta a riconoscere e premiare ricerca e innovazione in reumatologia, cruciali per migliorare la comprensione delle cause di queste patologie, ma anche la prevenzione e la gestione del paziente”, ha detto il presidente dell’Errf, Josef Smolen. Al congresso sono stati presentati anche i nuovi criteri di classificazione per la sclerosi sistemica, che sostituiscono i vecchi metodi risalenti agli anni Ottanta e promettono di migliorare la diagnosi nei pazienti con forme precoci e lievi. “La sclerosi sistemica – ha detto Dougados, ricordando che i criteri sono frutto della collaborazione tra Eular e American College of Rheumatology - è una malattia cronica debilitante, complessa e severa. Le nuove raccomandazioni per una diagnosi accurata favoriranno un miglior trattamento dei pazienti”.

Fra le novità presentate oggi, i risultati di uno studio sulle forme pediatriche di artrite idiopatica, e le nuove raccomandazioni sul ruolo degli infermieri nell’artrite infiammatoria cronica, “per una miglior gestione della patologia”. Le regole sono state inviate da Eular a oltre 3.500 tra reumatologi, infermieri e pazienti di 23 Paesi, trovando il massimo gradimento tra gli infermieri e suscitando qualche timore fra i malati, che non vogliono perdere i contatti con il proprio medico.

Inoltre sono stati presentanti i dati di uno studio testa a testa tra abatacept e adalimumab in pazienti con artrite reumatoide da moderata a grave. Due anni di osservazione che, si legge in una nota di Bristol-Myers Squibb, mostrano un’efficacia comparabile e una frequenza di eventi avversi simile nei due gruppi trattati.

 


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