Anaao, stato di agitazione contro riforma pubblico impiego
Anaao, stato di agitazione contro riforma pubblico impiego

Il sindacato si prepara a fare ricorso al giudice costituzionale: "gli scenari per il contratto messi a rischio sotto ogni profilo" 

Contro la riforma del pubblico impiego l'Anaao Assomed "si prepara ad inoltrare ricorso al giudice costituzionale. Oltre a valutare, dichiarando lo stato di agitazione dei propri iscritti, altre forme di lotta contro il vero e proprio attacco frontale del Governo alle prerogative e alle istanze del sistema sanitario nazionale e dei suoi professionisti". Lo annuncia in una nota il sindacato della dirigenza medica, sottolineando la preoccupazione per il fatto che "gli scenari per il contratto vengano messi a rischio sotto ogni profilo".

L'Anaao rileva che "si č registrata la netta opposizione del Governo alle nostre proposte di modifica al testo di revisione del decreto legislativo 165/01". Malgrado "una lunga serie di confronti con le Regioni ed esponenti del Governo per modificare il decreto delegato della legge Madia di riforma del pubblico impiego, e alcune convergenze con le stesse Regioni e con la Commissione lavoro della Camera nel corso dell'audizione delle organizzazioni sindacali della dirigenza medica e sanitaria". Per l'Anaao Assomed č "un vero attacco frontale del Governo che ha negato in particolare le modifiche ad articoli come il 20 e il 23 del testo in discussione, chiaramente fuori delega e quindi incostituzionali, in materia di fondi contrattuali, di risorse per il salario accessorio, e di stabilizzazione del precariato dirigenziale sanitario".

"In pratica - sottolinea la sigla - il Governo ha deciso di aggravare, oltre che far perdurare, il blocco e il depauperamento delle risorse contrattuali in sede decentrata, mirando ad azzerare il salario di anzianitą, bloccando ogni possibilitą di incremento di risorse per il trattamento di produttivitą, anche sperimentale, per il comparto della sanitą. Ignorati i precari della ricerca e comunque gli atipici, ed escluse le figure della dirigenza medica e sanitaria dai processi di stabilizzazione previsti per il pubblico impiego. Nell'ultimo documento pervenuto alla Conferenza - conclude - la spudoratezza di inserire il personale del comparto della sanitą, lasciando pervicacemente fuori medici e sanitari".

 


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