Anelli (Fnomceo), 'rilanciare professione, premiando merito e capacità'
Anelli (Fnomceo), 'rilanciare professione, premiando merito e capacità'

'In pandemia 4,3 milioni cittadini su 4,5 infetti Covid curati da medici di base' 

"Sappiamo che il Pnrr punta prevalentemente su interventi di natura strutturale, infrastrutturale e tecnologico" ma ora "servono risorse per rilanciare la professione, sostenere le competenze, premiare merito e capacità. I medici se lo aspettano, anzi direi di più, se lo meritano". E' l'appello rivolto al governo da Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici al 78esimo Congresso nazionale Fimmg-Metis, in corso a Villasimius, che si è aperto nel ricordo di Roberto Stella, primo medico a cadere per il Covid.

Un ringraziamento è stato fatto dal vertice Fnomceo al ministro della Salute Roberto Speranza "per essere stato sempre vicino alla professione medica, per averla sostenuta, ricercando insieme soluzioni e provvedimenti anche nei periodi più bui, quando la nostra sicurezza sembrava non essere più adeguatamente garantita".

Un periodo buio ampiamente ripercorso da Anelli nel suo intervento iniziato con "un grazie a tutte le colleghe e i colleghi della medicina generale" che, ha ricordato, "ogni giorno, in silenzio, con grande senso di responsabilità" hanno "continuato a curare i 4 milioni e 300 mila cittadini su oltre 4 e mezzo di infetti per il Covid. Un carico di lavoro immenso, misconosciuto, sottovalutato da molti, che ha travolto ogni regola, ogni norma sulla ordinaria organizzazione del lavoro. Ha messo a dura prova anche i rapporti familiari, compromesso il naturale bisogno di uno spazio per la propria vita privata. I medici di medicina generale - ha ricordato il vertice Fnomceo - non si sono tirati indietro hanno assicurato assistenza a una popolazione che in termini numerici è stata oltre duemila volte maggiore di quella che ha richiesto cure intensive in ospedale".

"Oggi è il tempo dell’orgoglio - ha affermato Anelli - Il tempo di esaltare il grande valore della nostra professione, il tempo dell’etica che con i suoi principi, i suoi valori contenuti nel nostro Codice di deontologia è capace di condizionare e ispirare questi nostri comportamenti".

E poi, il duro j’accuse sul documento delle Regioni dedicato all’assistenza territoriale che, "scritto da qualche funzionario che non ha mai vissuto in prima linea l’esercizio di una professione che ti coinvolge professionalmente ed emotivamente - ha attaccato il presidente Fnomceo - ha espresso considerazioni che giudico ingiuste e poco appropriate. Ingiuste – ha spiegato - perché non sono stati i medici a non volere il cambiamento in questo Paese. Medici che si sono visti negare i fondi promessi sin dal 2005 per l’associazionismo, per assumere i collaboratori di studio, gli infermieri, i terapisti della riabilitazione, gli assistenti sanitari. Poco appropriate perché l’analisi in quel documento prova a trasformare i carnefici in vittime".

"Sono invece i medici - ha chiarito Anelli - vittime di un sistema regionale che li ha penalizzati, li ha mortificati nella loro professione, li ha costretti a svolgere contemporaneamente al loro esercizio professionale altre attività come quelle burocratiche, spesso esorbitanti, mansioni di competenza infermieristica, psicologica e pratiche peculiari degli assistenti sociali. Orbene tutta questa attività di supplenza, per la colpevole mancanza di risorse da destinare proprio alla creazione del team di cure primarie, rischia ora in quella narrazione delle regioni di trasformarsi in un atto di accusa nei confronti dei medici. A me pare realmente paradossale - ha concluso - questo tentativo di ribaltare le responsabilità”.

 


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