Appello Fnomceo, investire nei medici per garantire futuro a Ssn
Appello Fnomceo, investire nei medici per garantire futuro a Ssn

Anelli, Governo riduca le disuguaglianze tra centro e periferie 

Un appello a tutte le forze politiche, culturali e sociali del Paese "affinché si salvaguardi il nostro Servizio sanitario nazionale, potenziando il ruolo e la funzione delle figure professionali in ambito sanitario, a partire da quella medica". A lanciarlo il Consiglio nazionale della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), composto dai presidenti dei 106 Ordini territoriali e riunito a Roma lo scorso fine settimana, il 6 e 7 luglio. Due giorni di lavoro intensi - sottolinea la Fnomceo - ricchi di stimolanti spunti di riflessione, frutto di un dibattito partecipato e finalizzati a rafforzare l'identità, il ruolo e la funzione della professione medica.

"Un rapporto continuativo con il proprio medico, sia esso specialista o di medicina generale, ha l'effetto di migliorare la salute dei cittadini e di ridurre la mortalità - ha affermato il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli - I medici italiani chiedono che il Governo metta in atto provvedimenti che riducano le disuguaglianze tra centro e periferie, tra Nord e Sud: se è vero che tutti i cittadini sono uguali davanti alla Repubblica, ogni organismo dello Stato deve essere impegnato a ridurre le disuguaglianze. Per fare ciò è necessario innanzitutto rivedere i criteri di distribuzione del Fondo sanitario nazionale e le modalità di finanziamento dei Servizi sanitari regionali, al fine di ridurre quelle iniquità che rendono 'diversi' i cittadini in relazione al loro diritto alla salute".

Nel corso dei lavori, il Consiglio nazionale ha approvato i regolamenti del personale e di contabilità, quello relativo alla partecipazione dei presidenti alle attività istituzionali, oltre al conto consuntivo 2017 e all'assestamento del bilancio di previsione 2018. Piena condivisione, da parte del Consiglio, per impostazione e contenuti della relazione del presidente che ha illustrato il percorso 'Verso gli Stati generali della professione medica', convocati nel 2019 per proporre soluzioni utili a ricostruire le condizioni essenziali per l'esercizio della pratica professionale, secondo i dettami della deontologia.

"La professione medica vuole tornare ad essere protagonista nella nostra società - ha dichiarato il presidente Anelli - Vogliamo continuare a contribuire a far crescere culturalmente, eticamente e socialmente il nostro Paese in virtù dei valori che custodiamo da secoli e che oggi sono contenuti nel nostro codice deontologico, ribadendo il nostro impegno contro ogni discriminazione razziale, ideologica e religiosa, consapevoli che la lotta alla povertà contribuisce a ridurre le malattie e che la crescita culturale e l'istruzione rappresentano il miglior rimedio per tutelare la salute dei cittadini. E' questo il senso della convocazione degli Stati generali: ridare al Paese un medico autorevole e preparato, che sia tutore di quel diritto alla salute che la nostra Carta costituzionale definisce fondamentale".

Fra i temi caldi affrontati quello delle vaccinazioni, con l'invito alla politica a considerarne il ruolo secondo l'evidanza scientifica. Infine, e in particolare in merito al Servizio di emergenza-urgenza, il Consiglio nazionale della Fnomceo ribadisce il suo forte "no alla demedicalizzazione e al 'task shifting'", al trasferimento cioè di competenze dai medici agli infermieri o ad altre figure professionali.

"Un no che non si pone in contrasto con le altre professioni, delle quali apprezziamo la continua professionalizzazione - ha precisato il segretario generale, Roberto Monaco - ma a salvaguardia della salute dei cittadini. La letteratura mostra infatti un aumento della mortalità quando ad assistere i cosiddetti 'pazienti critici' non interviene subito un medico".

 


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