Asl e Ordini, stabilizzare 53.677 sanitari assunti in pandemia per sfide Pnrr
Asl e Ordini, stabilizzare 53.677 sanitari assunti in pandemia per sfide Pnrr

La proposta della Fiaso sostenuta dalle professioni, due soluzioni tecniche prospettate 

Stabilizzare gli operatori sanitari assunti a tempo per l'emergenza Covid, in modo da colmare le carenze attuali di personale e avere gli organici adeguati alle sfide legate al Pnrr. A conti fatti 53.677 da assumere. È la proposta, presentata oggi alla stampa, della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) avanzata alle istituzioni l’8 ottobre scorso, che ha ottenuto piena condivisione e sostegno da parte della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e dei chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), la Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (Fno Tsrm e Pstrp), la Federazione nazionale collegi ostetriche (Fnopo), la Federazione nazionale Ordini veterinari italiani (Fnovi), il Consiglio nazionale Ordine degli psicologi (Cnop), il Consiglio nazionale Ordine assistenti sociali (Cnoas) e l’Ordine nazionale dei biologi (Onb).

Una platea complessiva, quella dei professionisti 'impiegati temporaneamente' in pandemia, di 66.029 precari, da cui vanno sottratti i medici abilitati non specializzati, gli specializzandi iscritti al quarto e quinto anno e il personale in pensione ma reclutato con incarichi di lavoro autonomo. Diventano così 53.677 gli operatori da stabilizzare. La proposta Fiaso contiene due ipotesi 'tecniche' per l'assunzione: la prima prevede che possa essere assunto a tempo indeterminato chi abbia maturato, al 31 dicembre 2022, alle dipendenze dell’azienda o dell’ente del Servizio sanitario nazionale, almeno 12 mesi di servizio; la seconda, invece, coinvolge chi abbia maturato, al 31 dicembre 2024, alle dipendenze dell’azienda o dell’ente del Ssn, almeno 36 mesi di servizio.

Secondo la Fiaso, l’assunzione a tempo indeterminato degli oltre 53mila precari consentirebbe non solo di colmare le carenze di personale, ma anche di adeguare le dotazioni organiche alle nuove esigenze del Pnrr. La stabilizzazione anticiperebbe, infatti, parte del fabbisogno del personale dei prossimi anni: secondo le elaborazioni Fiaso, il numero dei precari si sovrappone in modo quasi coincidente con il fabbisogno medico, infermieristico e di altro personale rispettivamente nei prossimi uno, due o tre anni. Il numero dei precari medici e infermieri ricalca, inoltre, le differenze registrate dei flussi in entrata e in uscita dei professionisti, colmando il gap che si andrà a creare nei prossimi anni per l’imbuto formativo.

Dall’inizio dell’emergenza Covid sono stati reclutati, per rispondere alla crisi sanitaria, in attività come l’assistenza ospedaliera, il contact tracing, l’incremento del numero di tamponi e la campagna di vaccinazione, 20.064 medici e da 23.233 infermieri. Le restanti 22.732 unità sono costituite da operatori sociosanitari e altre professionalità (tecnici di radiologia, tecnici di laboratorio, assistenti sanitari, biologi, etc.). Tenendo conto dell’intenso fabbisogno espresso nell’ultimo anno e mezzo - spiega la Fiaso - è verosimile affermare che siano stati reclutati tutti gli operatori disponibili sul mercato del lavoro e che dunque qualsiasi procedura di selezione concorsuale del personale riguarderebbe comunque questa stessa popolazione lavorativa ora in servizio nelle strutture sanitarie con contratti di lavoro flessibile.

Secondo lo studio condotto da Fiaso con il supporto di Sda Bocconi, fra il 2020 e il 2024 – il periodo considerato nella proposta di emendamento dell’articolo 20 della Legge Madia su sui si basano le due proposte della Federazione – si prevede il pensionamento di 35.129 medici, 58.339 infermieri e 38.483 di altro personale. Analizzando i flussi in uscita dall’attività lavorativa del personale sanitario con quelli in entrata, rappresentati da coloro che hanno concluso il percorso di formazione e sono disponibili sul mercato del lavoro, rispetto al turn-over del personale sanitario è possibile osservare che tra il 2020 e il 2024 ci saranno circa 8.299 medici e 10.054 infermieri in meno a disposizione del Ssn.

 


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