Comlas, legge Gelli esempio di civiltà laica di respiro europeo
Comlas, legge Gelli esempio di civiltà laica di respiro europeo

Società scientifica dei medici legali in risposta ad "alcune critiche emerse dal mondo medico legale", che sono considerate "prive di fondamento" 

"Abbiamo lavorato in questi ultimi due anni per l'approvazione" della legge sulla responsabilità professionale "affinché si potessero dare garanzie stabili ai cittadini e agli operatori sanitari, e quindi riteniamo che questo sia stato un ottimo provvedimento che ha forti richiami ai principi costituzionali". Lo afferma Massimo Martelloni, presidente nazionale della Comlas, società scientifica dei medici legali delle aziende sanitarie del Servizio sanitario nazionale, in risposta ad "alcune critiche emerse dal mondo medico legale", che sono considerate "prive di fondamento".

"Il provvedimento - osserva - ha recepito gli orientamenti che da anni provenivano dalla giurisprudenza sulla responsabilità contrattuale ed extra-contrattuale, collegando oltretutto in sede penale l'imperizia all'applicazione di buone pratiche e linee guida, comunque adeguate alle specificità del caso concreto, come causa di non punibilità. La legge ha inoltre focalizzato un passaggio fondamentale in materia di risarcimento del danno e della rivalsa, dando finalmente linee chiare e il giusto ruolo alla Corte dei Conti".

Per Martelloni, "la norma è un chiaro esempio di civiltà laica di respiro europeo, che porta nel nostro ordinamento quanto già dai primi anni del 2000 si sperimentava in altri Paesi europei: in Danimarca si disponeva per legge nel 2004 che l'attività di audit è uno strumento di natura preventiva che non può essere utilizzato in sede giudiziaria".

Ma non solo: "la norma ha chiarito che lo specialista in medicina legale è in grado di svolgere la funzione di clinical risk manager, mentre in tema di responsabilità professionale lo specialista in medicina legale è il Ctu, parte essenziale del Collegio peritale sia pur affiancato dallo specialista della disciplina. La legge ha eliminato meritoriamente l'esperto in medicina legale, recependo persino le indicazioni del codice deontologico medico".

La Comlas ritiene che "solo un impegno plurimo, in tema di prevenzione e gestione del rischio clinico e di sviluppo dei sistemi di qualità in materia medico legale, possa da una parte contribuire in modo decisivo alla valutazione dell'inappropriatezza e alla corretta gestione della documentazione clinica e del consenso informato, e quindi contenere o eliminare alcune forme di contenzioso - evidenzia Martelloni - e dall'altra garantire maggiore sicurezza delle cure".

"L'impegno della Comlas ha avuto la risposta che uno Stato moderno doveva adottare in materia di sicurezza delle cure e di garanzie per i cittadini e gli operatori. Per questo - conclude - la società rivolge il proprio ringraziamento in particolare ai parlamentari Gelli e Vargiu e al senatore Bianco. In questo senso, le critiche al provvedimento sono per noi prive di fondamento".

 


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