Coronavirus, ridotte del 52% nuove diagnosi tumori e ritardati 64% interventi
Coronavirus, ridotte del 52% nuove diagnosi tumori e ritardati 64% interventi

Documento programmatico medici e pazienti per fase 2 in vista della XV Giornata del malato oncologico 

Diagnosi e biopsie dimezzate del 52%, ritardi negli interventi chirurgici per il 64%, visite pazienti/settimana diminuite del 57%. Bastano questi numeri, frutto di un sondaggio Iqvia, per fotografare l'impatto della pandemia da coronavirus sulla cura del cancro in Italia. Nel 2019, in Italia, sono stati stimati 371mila nuovi casi di cancro. I pazienti e le società scientifiche chiedono interventi urgenti, perché i tumori non sono malattie meno gravi della Covid-19 e ulteriori ritardi nella programmazione dell'assistenza rischiano di compromettere le possibilità di sopravvivenza. Per questo oncologi, radioterapisti, chirurghi, psico-oncologi, associazioni di pazienti e infermieri hanno stilato un 'documento programmatico' per affrontare la cosiddetta fase 2.

Una roadmap - in vista della XV Giornata del malato oncologico in programma il 17 maggio - che tocca diversi punti cruciali: potenziamento della telemedicina, delle cure territoriali e dell'assistenza domiciliare, incremento del numero di interventi chirurgici, aggiornamento del parco tecnologico nazionale degli apparecchi di radioterapia, riattivazione urgente di tutti i programmi di screening, eliminazione degli ostacoli burocratici per ottenere le tutele sociali ed effettiva realizzazione delle reti oncologiche regionali, con investimenti importanti nella medicina di precisione.

Il documento è promosso da Favo (in rappresentanza di 500 associazioni di pazienti) e realizzato con oncologi (Aiom), radioterapisti (Airo), chirurghi (Sico), psico-oncologi (Sipo), infermieri (Fnopi), con l'adesione di Europa Donna Italia e IncontraDonna in rappresentanza di numerose altre associazioni di volontariato.

"Nella fase 2, tutti i pazienti possono rivolgersi, con fiducia e serenità, alle loro strutture di riferimento, dove sono stati attivati protocolli specifici per la protezione dal contagio - si legge nel documento -. Invitiamo i pazienti oncologici e le loro famiglie a superare ogni riserva e a non trascurare diagnosi e trattamenti per immotivate paure di contagio, anche per non compromettere i brillanti successi che negli ultimi anni sono stati raggiunti nella cura del cancro".

 


Torna alle notizie di sanita / nazionale