Da aggressioni a medici a nodi formazione, Fnomceo incontra Salvini
Da aggressioni a medici a nodi formazione, Fnomceo incontra Salvini

Sui social camici bianchi polemizzano, ma Federazione precisa che il 'colloquio si inserisce nel giro programmato con i rappresentanti dei partiti' 

Dalle aggressioni ai medici alla carriera dei giovani dottori bloccata nel cosiddetto 'imbuto formativo'. Sono stati diversi gli argomenti al centro dell'incontro tra la Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e edontoiatri (Fnomceo) e il leader della Lega Matteo Salvini. Un colloquio che si inserisce nel 'giro di incontri' programmato con i rappresentanti dei partiti.

Particolare attenzione è stata dedicata ad un paradosso che compromette i futuro delle nuove generazioni professionali: "ventiduemila giovani medici laureati e abilitati, pronti a competere per 14mila posti nelle scuole di specializzazione - si legge in una nota Fnomceo - per proseguire il loro percorso e non rimanere invece bloccati nell’imbuto formativo, costretti a lavori precari o a portare all’estero le competenze acquisite nelle nostre Università. Mentre in Italia mancano gli specialisti e i medici di medicina generale. E, anziché le borse per gli specializzandi, come sarebbe opportuno e logico, si aumentano gli accessi a Medicina".

"Già lo scorso anno l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini ci aveva invitato al Viminale per discutere di provvedimenti normativi contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari", spiega il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli. "Ringraziamo quindi il senatore Salvini per questo appuntamento, nel quale abbiamo avuto modo di condividere i valori etici alla base della nostra professione e le nostre proposte per rafforzare il Servizio sanitario nazionale, in questa fase post emergenza Covid-19".

Tra gli argomenti al centro del dialogo, dunque, le aggressioni ai professionisti della salute, attenuate ma non azzerate nel periodo del picco epidemico, che stanno ora purtroppo riprendendo. Il ruolo del medico, quale portatore di competenze e di valori che vanno messi al servizio del bene dei cittadini. E questo può essere reso possibile e concreto avvicinando tale patrimonio professionale ed etico quanto più possibile ‘al letto del paziente’, con l’introduzione, anche sul territorio, dei team professionali. Oltre che con la costruzione di nuovi ospedali, che non vengano messi in crisi da ondate pandemiche ma che rispondano a tutte le richieste di cure dei cittadini.

E, soprattutto, i giovani medici che vanno messi nelle condizioni di completare, tutti, la loro formazione, azzerando subito l’imbuto formativo e poi introducendo una riforma che veda corrispondere a ogni laurea una borsa. "Occorrono subito 22.000 borse, tante quanti sono i laureati", ha evidenziato Anelli, stimando il costo dell’operazione in poco più di 3 miliardi di euro. "Fondi che potrebbero, tra l’altro, in parte essere recuperati da quelli stanziati per le borse abbandonate dopo uno-due anni di frequenza, che oggi vanno persi. E abbassando al terzo anno la soglia per l’impiego degli specializzandi nel Servizio sanitario nazionale, abbattendo così i costi per la formazione".

"È poi necessario uno sblocco del turnover, per sostituire con i nuovi specialisti i colleghi che vanno in pensione", ha precisato ancora Anelli, ricordando che"abbiamo i medici con l’età media più alta d’Europa, 51 anni che diventano 55 tra gli ospedalieri". Apprezzamento, infine, da parte di Salvini, per la nuova campagna di Fnomceo 'Io medico giuro', promossa per comunicare proprio quei valori espressi nel Giuramento e nel Codice deontologico.

Il post dell'incontro pubblicato su Facebook, con foto annessa dei vertici della Fnomceo con il leader della Lega, ha scatenato le critiche dei medici. Dal "sono senza parole" allo "sconcertante da tanti punti di vista". C'è chi commenta poi nel merito, "dovreste scegliere meglio i politici di riferimento", citando una proposta di emendamento presentato da Salvini "che stabiliva che se l'azienda ospedaliera non muniva di dispositivi di protezione i medici non aveva alcuna responsabilità civile, penale, contabile e da rivalsa".

 


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