Dentisti Aio il 13 maggio a Roma per 'equo compenso'
Dentisti Aio il 13 maggio a Roma per 'equo compenso'

Nel mirino c'è la legge 248 del 2006, che ha cancellato le tariffe minime ordinistiche e ha aperto alla liberalizzazione della pubblicità 

L'Associazione italiana odontoiatri (Aio) manifesterà il 13 maggio a Roma, con le altre libere professioni, per avere al più presto in una norma di legge l'equo compenso per tutti i professionisti. Nel mirino c'è la legge 248 del 2006, che ha cancellato le tariffe minime ordinistiche e ha aperto alla liberalizzazione della pubblicità. Il presidente Aio, Fausto Fiorile, oltre ad annunciare la partecipazione, spiega perché di fronte alla sentenza 532/15 della Corte di Giustizia della Comunità europea, che ha dichiarato legittimi i minimi tariffari, "è lecito scrollarsi di dosso le aperture troppo affrettate della legge Bersani".

"L'abolizione delle tariffe minime a 11 anni di distanza impedisce di avere dei parametri di valore, in euro, su cui ragionare per stabilire prestazioni di qualità", afferma Fiorile. "Senza riferimenti, e soggetti a spot pubblicitari martellanti, i pazienti sono a rischio inganno. Non è possibile che una prestazione a poche centinaia di euro o a poche decine di euro sia qualitativamente adeguata ed eseguita secondo i protocolli scientifici".

Per Fiorile occorre un tavolo dove le rappresentanze della professione approfondiscano con il ministero della Salute e le associazioni dei cittadini il tema relativo ai costi delle prestazioni odontoiatriche. "Nella libera professione, e soprattutto quando c'è di mezzo la salute, le tariffe minime non vanno viste come un fattore che tiene alti i prezzi, ma come condizioni di garanzia per prestazioni di qualità. Purtroppo in questi 10 anni abbiamo assistito a un crescente svilimento di una professione molto particolare rispetto a tutte le altre perché si occupa della salute delle persone: sempre meno studi odontoiatrici sono stati aperti, sempre più società di capitali sono nate e si sono sviluppate, spesso sottopagando il lavoro degli odontoiatri e ponendolo sotto il controllo di dinamiche di crescita del fatturato anziché di tutela della salute; ma il nostro lavoro è salute, non può essere svenduto né può essere strumento di inganno".

 


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