Dosi buttate e 'cresta' per amici, le segnalazioni dei medici
Dosi buttate e 'cresta' per amici, le segnalazioni dei medici

Su Facebook pagina di oltre 1.800 liberi professionisti che chiedono di essere vaccinati 

C'è la dottoressa precaria che denuncia dosi di vaccino anti-Covid buttate via in un ospedale del Nord, perché alcuni impiegati amministrativi non si sono presentati alla vaccinazione. Ci sono casi in cui queste dosi sono state invece usate chiamando, a discrezione, amici che le richiedevano. E anche situazioni in cui la parte in eccesso di ogni fiala viene usata sempre discrezionalmente. Ma, soprattutto, ci sono segnalazioni di vaccini fatti a categorie non particolarmente a rischio in ospedale (amministrativi, addetti alle pulizie, personale dei bar interni, personale antincendio, parenti) mentre, in molti casi, non vengono vaccinati operatori e medici non assunti. E in alcune Regioni non vengono inclusi i camici bianchi liberi professionisti.

E' il 'cahier de doléances' pubblicato sulla pagina Facebook dei 'Medici ed odontoiatri liberi professionisti per la vaccinazione Covid 19', che raccoglie oltre 1.800 medici, con adesioni in continua crescita. Gli episodi, riferiti sulla pagina Facebook, sono "nella maggior parte dei casi, testimonianze di esperienze dirette, come abbiamo verificato con un sondaggio proposto agli iscritti per capire da dove arrivassero le denunce. "Non si tratta di 'chiacchiere' ma di casi vissuti quasi sempre in modo diretto", spiega all'Adnkronos Salute Paolo Mezzana, medico di Roma e uno degli amministratori della pagina Facebook.

"La questione delle dosi sprecate - precisa Mezzana - è legata al fatto che il tipo di vaccino, una volta ricostituito, deve essere inoculato. Quando si prenotano le vaccinazioni, quindi, se il soggetto non si presenta, il vaccino non può essere conservato. Ci sono strutture dove purtroppo si buttano via le dosi e strutture dove ci sono troppe prenotazioni e non hanno abbastanza dosi da fare. Questo è un problema di coordinamento. Qualche giorno fa c'è stato l'episodio, riportato dalla stampa, accaduto a Modena dove, in una Asl, avanzavano i vaccini e hanno vaccinato gli amici e i parenti. Concettualmente ha senso, può apparire anche utile, ma sarebbe etico, invece, organizzare liste di priorità anche per le dosi in più, vaccinando medici e operatori sanitari in lista, invece di chiamare, alla maniera italica, zii e cugini. Non a caso la direzione sanitaria, nel caso di Modena, ha preso le distanze".

Ciò che i medici liberi professionisti contestano "è il coordinamento vaccinale, non è possibile che, nella stesa città, in un centro si sprechino dosi e in un altro vengano buttate. Serve che ci sia un registro e che si dia priorità alle categorie che necessitano urgentemente di essere protette".

Anche per quanto riguarda le dosi in più ricavabili dall'uso parziale delle fiale "è necessario usare criteri di distribuzione omogenei e oggettivi che tengano conto delle priorità. Non ha senso vaccinare gli amministrativi dell'ospedale, che magari sono anche in smartworking, e far aspettare i dentisti che hanno un rischio più elevato di contagio per il loro contatto dei pazienti o i medici con studio privato", affermano.

"Personalmente sono per l'obbligo vaccinale per tutti i medici - conclude Mezzana - perché siamo una categoria a rischio, non solo per noi ma anche per i pazienti. Questo vaccino è molto sicuro. E' fondamentale quindi vaccinare al più presto tutti gli operatori sanitari, anche i liberi professionisti che lo stanno chiedendo a gran voce e che ne hanno diritto. E dobbiamo evitare gli sprechi", conclude Mezzana.

 


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