Fimp, con inquinamento più infertilità e anomalie genitali maschili
Fimp, con inquinamento più infertilità e anomalie genitali maschili

Corsi di formazione sui possibili danni degli interferenti endocrini 

Inquinamento nemico della fertilità maschile. Può ridurre il numero di spermatozoi e causare anomalie nello sviluppo dei genitali esterni. A lanciare il monito è la Federazione italiana medici pediatri (Fimp), che ha deciso di dare il via a nuovi corsi di formazione per migliorare la preparazione degli specialisti su questo particolare aspetto della salute dei bambini.

"I corsi - spiega Maria Grazia Sapia, referente nazionale Fimp Ambiente - ampliano sempre di più le conoscenze dei pediatri di famiglia sulle conseguenze drammatiche che l'inquinamento, e i cambiamenti che determina, portano sullo sviluppo dei nostri figli. L'interesse e l'attenzione ricade adesso sugli interferenti endocrini e sulle loro ricadute sulla crescita. E' perciò importante che il pediatra possa trasmettere alle famiglie dei suoi pazienti informazioni concrete in questo settore, al fine di mettere in atto comportamenti che possano ridurre il più possibile i rischi".

"Numerosi studi epidemiologici e su modelli biologici - sottolinea Sergio Bernasconi, pediatra e docente della Scuola Ambiente della Fimp - hanno suggerito la possibile interferenza delle sostanze chimiche sui sistemi ormonali dell'uomo. Diverse organizzazioni internazionali hanno perciò posto l'attenzione sul problema dei cosiddetti interferenti endocrini definiti come 'qualsiasi sostanza o materiale esogeno che possa alterare una o più funzioni del sistema endocrino e conseguentemente causare effetti avversi sulla salute di un organismo sano e della sua progenie', e hanno ribadito la necessità di approfondire le ricerche in questo settore e, anche in assenza di dati definitivi, di applicare il principio di precauzione, in particolare nei periodi biologicamente più critici quali la vita fetale e i primi anni di vita postnatale".

"Attualmente - prosegue Bernasconi - esistono sul mercato oltre 100 mila prodotti chimici di cui almeno 1.000 possono agire come interferenti endocrini. In questa categoria sono stati principalmente identificati pesticidi, sostanze di produzione industriale (tra cui bifenili policlorinati o Pcbs, alchifenoli e ftalati) e composti naturali di origine vegetale come i fitoestrogeni". Secondo l'esperto sono "molti" i loro possibili effetti negativi sulla salute: "Dal danno prenatale nella fase critica di sviluppo del sistema nervoso centrale, con conseguenti alterazioni a livello cognitivo e/o comportamentale, all'obesità e diabete di tipo 2".

"Numerose, poi - avverte ancora il pediatra - le evidenze scientifiche che portano a considerare gli interferenti endocrini tra i fattori che determinano da un lato la diminuzione di numero di spermatozoi e dall'altro le anomalie di sviluppo dei genitali esterni maschili, sia come posizione del testicolo fuori dalla sede naturale (criptorchidismo), sia come morfologia del pene (dimensioni ridotte e sbocco uretrale anomalo (ipospadia)".

Possibili insidie anche per le femmine: "Nella bambina - conclude Bernasconi - potrebbero contribuire al più precoce sviluppo del seno (telarca) evidenziato in molti Paesi, tra cui l'Italia".

 


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